Il lavoro ideale per me
Data: 21/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... pendente. Inebriato dal forte odore di maschio che mi circondava, insalivai abbondantemente lo scroto e quasi non mi accorsi che l’altro, dietro, stava facendo lo stesso col mio buchino. Sono salito lentamente, assaporando tutta la pelle della nerchia fino alla cappella, che ho imboccato di impeto.
“Accidenti! Devi avere proprio fame, puttanella. Mmmmm si, così, bravo. Cosiii, con la lingua intorno. Acc…”. Mi ha afferrato la testa e me l’ha scopata con tre o quattro colpi che mi stavano per strozzare. Si è fermato ma ha continuato a tenermela ferma con la cappella in bocca.
“E tu saresti quello più delicato, vero?”, ha detto sarcasticamente l’amico. In quel momento ho sentito il cazzo dell’altro affondare completamente dentro di me, con un solo colpo secco, accompagnato da un grugnito di soddisfazione. Il mio grido è stato attutito dal cazzo che avevo in bocca.
“Aaaahhhh, ecco fatto. L’ho sfondato” ed ha cominciato a fottermi come un animale furioso. Io gemevo, mi lamentavo. Il dolore era tanto ma il piacere lo era ancora di più, tanto da prendere presto il sopravvento.
“Che fai, ti sei fermato? Continua a succhiare, troia”. Sono tornato a pensare solo a dare piacere al maschio che avevo davanti e mi sono prodigato come meglio potevo con leccate e risucchi, mentre il buco del culo mi veniva brutalmente svangato. La grossa sacca pelosa delle palle sbatteva rumorosamente contro di me. Dopo qualche minuto, quando ormai ero aperto e mi ero abituato a quel ...
... trattamento…
“Beh, adesso voglio ficcarglielo io al culo. Com’è?”
“Fantastico!” e me lo ha tolto rapidamente da dentro con uno schiocco. “Meglio, sennò vengo subito”.
“Vieni ragazzino, vieni qui” mi fa quello che avevo spompinato mentre scivolava più giù per sistemarsi lungo sul letto. “Dai, vieni e ficcatelo dentro da solo. Facci vedere la troia che sei”.
Sono risalito verso di lui gattonando, con le mani puntate sulle sue larghe cosce pelose, fino a mettermi a cavalcioni all’altezza giusta. Mi ha afferrato saldamente le chiappe e me le ha allargate con decisione. Con una mano ho puntato la cappella al buchino che bramava di essere riempito di nuovo, questa volta da un cazzo diverso, meno grosso ma più lungo del primo. Mi sono proteso in avanti per sostenermi, affondando nella folta peluria brizzolata del suo torace. Lui mi ha afferrato saldamente per i fianchi ed ha spinto in alto il suo bacino entrandomi completamente dentro in un colpo solo. L’urlo mi si è strozzato in gola ed ho spalancato gli occhi e la bocca, emettendo solo un debole fiato.
“Siiii puttanella, adesso ti faccio sentire il mio di cazzo” e comincia a stantuffarmi forte. Ero in preda al delirio. Mi faceva saltare su di lui come una puledra da domare. L’altro mi viene accanto e mi mette la nerchia vicino al viso. Naturalmente la prendo subito in bocca per spompinarmela a dovere.
“Ahhh, siii, bravaaa. Ma che brava zoccola ci siamo trovati, amico”.
“Ti piace il cazzo, è? Ti piace, vero?”
“Si, si, ...