L'inquilina del piano di sopra
Data: 13/02/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Drakar, Fonte: Annunci69
... le mani sui fianchi e le dissi: “lascia che faccia io”.
Lentamente iniziai ad alzarle la gonna, ormai le sue resistenze stavano pian piano cedendo. Mentre alzavo la gonna iniziai ad accarezzarle le cosce. Usavo sia i polpastrelli in modo molto delicato che le unghia in modo da procurale dei brividi. Prestavo la massima attenzione ad ogni suo sospiro / o respiro per capire che tipo di reazione procuravano in lei i due diversi stimoli e su quale potevo più affidamento per ottenere una risposta dal suo corpo che mi aiutasse ad abbattere le barriere ancora rimaste in piedi.
Finalmente la gonna era tutta su. Lei era senza calze, non posso dire che aveva il fisico di una ventenne ma sicuramente era ancora una donna piacente con la carne soda e palpitante di desiderio.
La feci stendere a pancia in giù sul tavolo in modo che il suo sedere fosse prono, presi gli slip ed iniziai a tirarglieli in modo che le solcassero l’incavo della vagina. Volevo sentirla gemere, e così fu. Ormai il suo non era più un respiro regolare ma un ansimare di piacere.
Adesso volevo andare oltre, non mi bastava più quello che avevo ottenuto, volevo altro. E me lo presi. Un po’ per volta ma me lo presi.
Ad un certo punto le diedi una sculacciata su una natica. La sentii gemere, mi fermai pochi secondi e poi un’altra. Mi fermai qualche secondo in più e poi un’altra sculacciata, questa volta leggermente più forte.
Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai: “lo so che fa un po’ male ma so ...
... anche che ti procura quel calore piacevole che ti arriva fino alla tua fica. Non temere nulla, lasciati andare” La sua risposta fu un monosillabico: “si”.
Dopo un paio di minuti di quello che viene chiamato spanking erotico ripresi di nuovo ad accarezzarla intrufolando la mia mano dentro i suoi slip, volevo sincerarmi della situazione. La sua figa era un lago di umori, non mi fu affatto difficile metterci tre dita dentro e scoparla in quel modo.
Mentre facevo questo presi la sua mano e me la portai sulla patta dei pantaloni.
Era ancora tutto dentro, le sue mani subito dopo andarono alla cerniera, si girò verso di me e mi disse: “mettimelo dentro non ce la faccio più, ho voglia di essere scopata”
“Togliti gli slip” fu la mi risposta. E mentre dicevo questo mi sbottonai la cerniera e tirai fuori il mio arnese.
Appena lei si tolse gli slip le ordinai di inginocchiarsi davanti a me. Volevo sentire la sua bocca.
Si inginocchio e prese a succhiarlo in modo divino. Adoro vedere gli sforzi che fanno per prenderlo tutto fino in fondo, vedere gli occhi che lacrimano dallo sforzo, riprendere fiato dopo che la loro gola è stata profanata e sono state senza respirare per qualche secondo. E lei mi offri tutto questo.
Adesso toccava a me. La feci stendere sul tavolo con la schiena, posizionai due sedie in modo che potesse appoggiare bene i piedi e mi diressi con il mio viso sulla sua vagina.
Era un lago di umori bollenti, torturavo dolcemente il suo clitoride tra i miei ...