Gioventu’ sfondata
Data: 12/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... paio di pantaloncini al ginocchio aderenti che mettevano in risalto uno splendido culetto tondo e sodo. Il mio cazzo ebbe un sussulto appena lo vidi.
Il mio amico aveva dei pantaloni neri e una camicia scura un po’ pacchiana (non imparerà mai a vestirsi decentemente!) aperta fin quasi all’ombelico per mettere in mostra il suo torace villoso, ormai con qualche pelo bianco. Io, invece, mi ero messo dei pantaloni ruggine, una camicia bianca con il colletto sbottonato ed una leggera giacca blu di lino fresco.
Alex, il ragazzo, era orfano di madre ed il padre non sapeva chi fosse. Viveva con gli zii in un quartiere povero. Aveva studiato fino alla maturità ma non aveva mai neppure pensato di andare in un college universitario perché era fuori delle sue possibilità.
“Ah, dunque sei diplomato”.
“Si, l’anno scorso. Finora ho trovato qualche lavoro saltuario come cameriere o commesso, ma mi piace disegnare e dicono che sono bravo. Forse riuscirò a realizzarmi come artista o fumettista”.
“Bene, bene. Mi fa piacere vedere che hai degli interessi. Piuttosto non avrei mai detto che tu fossi maggiorenne. Sei così giovane!”
“Si, me lo dicono tutti che dimostro meno dei miei anni”.
“Caro Elias, per un po’ ho creduto che avevi esagerato a presentarmi un ragazzo così giovane”.
“Allora ho scelto bene? Conosco i tuoi gusti: giovane che dimostri di esserlo ancora di più, benché maggiorenne”.
“Scelta eccellente, anche perché – rivolgendomi al ragazzo – sei veramente ...
... carino”.
“Grazie”. Abbassò gli occhi e si fece rosso. Lo si capiva anche con quella poca luce.
Lo distrassi offrendogli una tartina. “Allora, Alex, ti piace questo caviale?”
“E’ buonissimo. Non lo avevo mai mangiato”
“Ed è di ottima qualità”. Gliela portai alla bocca, la aprì, gliela misi dentro assieme ad un mio dito. Richiuse le labbra succhiandomelo un poco. Su quella faccia da angioletto comparve una scintilla di perversione.
“Anche lei mi piace” si azzardò a dire.
“Ah si? E cosa ti piace di me?”
“Ecco. Mi sono sempre piaciuti gli uomini con le tempie brizzolate, come lei”.
“E non ti piace altro degli uomini?” gli domandai con malizia.
Si confuse. “Beh, si, ecco…”
“Gli piace il cazzo, specie se bello grosso” intervenne Elias.
“Non c’era bisogno di dirlo, mio caro. Sei sempre così volgare! Diciamo che sa cosa apprezzare della vita. Non è così?”
Il ragazzo sorrise ed annuì.
Venne il cameriere a dirci che la cena era pronta, poi si allontanò. Rimanemmo ancora a parlare un po’. Lo feci apposta. Mi divertiva vedere la faccia del ragazzo che non capiva perché non ci trasferissimo subito in sala da pranzo. Non bisogna mai farsi vedere troppo desiderosi di mangiare. Non è chic.
Dopo poco lo tolsi dall’imbarazzo, mi alzai seguito dagli altri per trasferirci al tavolo della cena elegantemente apparecchiato. Rotondo, non troppo grande in modo di essere abbastanza vicini per parlare e con un basso centro tavola floreale dai tanti colori.
Il ...