1. La nipotina e la nonna vogliosa


    Data: 30/03/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... di quel bacio, ma la piccola non demordeva. Mi massaggiava la patta disegnando i contorni del cazzo tra pollice e indice, premendo particolarmente la cappella turgida. Continuava a baciarmi senza accettare la mia proposta di liberare il cazzo o di abbassare i pantaloni o farmi toccare o leccare la fighetta che immaginavo stupenda. Stimolato a quel modo mi imposi di sborrare per sbloccare la situazione e capii che era quello che voleva.
    
    Si guardò la mano umida e rise osservando la macchia bagnata sui jeans. Disse semplicemente “grazie, tornerò appena possibile” e sgusciò fuori. Questa scena, pressoché immutata si ripeté almeno per un paio di giorni la settimana nei dieci mesi che abitai in quell’appartamento. Spesso quando uscivo o rientravo incrociavo lo sguardo della nonna che mi regalava un sorrisetto complice, ed un pomeriggio che Miriam non era pronta ad attendermi per la sua limonata con schiumata nella mutanda, la nonna mi fece cenno di avvicinarmi. Giunto all’uscio si fece avanti per farmi entrare. Ruppe ogni indugio iniziando a raccontarmi come Miriam le confidasse la grande eccitazione che provava ed i continui orgasmi che la squassavano semplicemente baciandomi e toccandomi.
    
    Mi raccontò di come talvolta le avesse portato da succhiare la mano ancora umida del mio sperma preso attraverso lo slip e di quanto la cosa le avesse eccitate entrambe. Mentre l’attempata signora mi portava testimonianza di tanta attenzione, che mi piacesse o no, il cazzo era cresciuto e ...
    ... pulsava rendendone evidenza agli occhi della donna che allungava lo sguardo e additava con la mano. Perché privarla del piacere, mi avvicinai alla sedia appoggiando i glutei al tavolo e la Iole estrasse il cazzo; ingoiandolo avidamente si esibì in un pompino adentulo degno di essere decantato con lodi letterarie.
    
    Lo succhiava senza estrarlo mai completamente dalla bocca e non so come facesse, ma lo sentivo contemporaneamente succhiato e leccato senza sosta. Accarezzava l’asta con le mani ossute strapazzando le palle nello scroto come se si trattasse di uova che devono montare a maionese. Chiusi gli occhi per abbandonarmi al sentire più che al vedere e l’eccitazione pervase ogni fibra dell’organismo anche se l’attenzione era confinata ai genitali esterni e non si azzardava ad allargarsi, lo faceva con tanta maestria che pareva tutto l’organismo si concentrasse in quel distretto. Iole aveva talmente lappato l’organo che pareva non riuscire a tenerlo fermo da come sgusciava tra le mani, pur rimanendole saldamente infilato in bocca.
    
    Lo lavorò per una buona mezz’ora poi lo tolse dalla bocca continuando a coccolarlo tra le mani, solo per dirmi che voleva la mia sborra appena possibile e che accompagnassi con frasi oscene nei suoi confronti il momento della sborrata. Non me lo feci ripetere. Abbassai lo sguardo sulla scena di quel pompino pazzesco. Iole era letteralmente avvinghiata ai miei genitali e riprese a succhiare e leccare. Si vedeva chiaramente la lingua uscire dalle ...