Quell' angelo di mio figlio
Data: 30/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... segno di approvazione.
Aveva gli occhi fuori dalle orbite. La lingua scomposta penzolava fuori dalla bocca ad ogni affondo. “Siiii ...”.
Ebbi un tonfo al cuore.
La troia che mi incitava a stringere le dita sulle sue mele era mio figlio.
Provai a sfilarmi mentre Nicola continuava ad aspirare come un’idrovora.
“No”. Disse Giacomo, afferrandomi la mano e riportandosela sopra alle natiche.
“Continua ad accarezzarmi ti prego … Aaaah … ce l’hai proprio enorme … Sei il prossimo lo sai? Voglio che mi scopi come una puttana quando tocca a te … Mmmmh …”.
Non sapevo cosa fare.
Ero spaventato. Temevo che m’avrebbe riconosciuto.
“Prendigli a schiaffi il culo”. Mi incitò Davide.
Quello era il mio bambino. Non potevo farlo. Non dovevo farlo.
In preda a un forte stato di agitazione cercai nuovamente di congedarmi. “Senti io non ci riesc …”
“Fine round …”. Urlò l’ospite per indicare che i dieci minuti erano trascorsi. “Si cambia”.
“Vai prosciugalo”. Disse Nicola a Giacomo passandogli il mio cazzo.
“Finalmente … finalmente … è da quando l’ho adocchiato che non vedevo l’ora”. Giacomo si fiondò sul mio uccellone prima che potessi rendermi conto di quello che stava succedendo, prese a segarlo e, guardandomi con occhi da troia, mi confessò: “Mi piace di più se sei tu a buttarmelo in gola”.
Quindi spalancò le labbra e mi invitò ad avviare lo stantuffo.
Mi vennero in mente i pannolini che gli avevo cambiato, le volte in cui lo avevo portato a letto già ...
... addormentato, le mattine che lo avevo accompagnato a scuola.
Stavo morendo dal senso di colpa.
“Dai sbattilo …” Insistette lui, afferrandomi i glutei e spingendo il bacino verso la sua bocca.
Il mio cazzo non era mai stato così duro.
“Hai due coglioni enormi” Mi disse lascivo. “Avanti, usami …”.
Sentii la sborra montare dentro alle palle.
Gli afferrai la nuca tra le mani, mi piantai la sua faccia tra le cosce e liberai una potenza tale che avrei potuto spaccargli le tonsille.
“MMMHHH … MMMMH … MMMMH …” Lo sentivo mugolare per lo sforzo di trattenere il respiro mentre una cascata di saliva gli traboccava dalle labbra.
Lo chiavavo con forza, riversandogli in gola una grossa quantità di umori.
Mi stavo proprio godendo quella succhiata quando lui, stremato, picchiò i pugni contro i quadricipiti tesi e mi fece il segno di fermarmi.
“Cazzo se n’è accorto!”. Pensai.
Ed invece il porcello s’asciugò il mento e, girandosi a pecora, mi offrì lo spettacolo delle natiche spalancate. “Sei davvero resistente” Mi disse. “Ora però capiamo quanto duri qua dentro”.
Non ci vidi più dall’eccitazione.
“Faccia a terra”. Ordinai. “Non la voglio guardare quell’espressione da bagascia”.
E, mentre lui sprofondava il viso tra i cuscini, montai sul divano, gli serrai il sedere tra le cosce e appoggiai la cappellona sul buco del culo.
“Non entrerà mai”. Dissi dopo qualche tentativo.
“No, spingi!”. Mi implorò lui. “Sono elastico”. E, sputandosi nel palmo una ...