1. Quell' angelo di mio figlio


    Data: 30/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    Il mestiere del padre è il più difficile che ci sia.
    
    Devi mostrarti sicuro, dare l’idea di saper fronteggiare qualsiasi situazione, anche quando i dubbi e la paura di sbagliare ti attanagliano.
    
    Io ero sempre stato un padre fortunato.
    
    Mio figlio Giacomo era un ragazzo serio.
    
    Ottimi voti a scuola, amicizie selezionate, mai un problema rilevante.
    
    Da qualche mese, però, si comportava in modo strano.
    
    “A sedici anni è normale”. Mi ripetevo. “È l’età del cambiamento. Ha bisogno di spazio”.
    
    “Magari ha una fidanzata”. Provavo a minimizzare con mia moglie Carla. “È un bel ragazzo. Alto, magro, fa palestra. Sai quante glie la sbattono in faccia? … un po' come al papà …”. Concludevo sornione.
    
    Tuttavia ero spaventato.
    
    Giacomo usciva quasi ogni sera e si ritirava a notte inoltrata, anche quando l’indomani aveva la scuola.
    
    Prima non l’aveva mai fatto.
    
    “Non rompere pà …” Mi rispondeva quando provavo ad intavolare l’argomento.
    
    Non sapevo proprio come comportarmi.
    
    Decisi che quella sera l’avrei seguito.
    
    Dovevo capire che cosa gli passava per la testa.
    
    Un giro di droga? Delle amicizie sbagliate? Non c’era nulla che non avremmo potuto affrontare insieme.
    
    “Tesoro, torno tardi”. Mentii a mia moglie per non farla preoccupare. “Ho il calcetto coi ragazzi”.
    
    “Alessandro!”. Rispose lei. “Lo sai che non mi piace se ti organizzi all’ultimo minuto”. Si lamentò.
    
    “Lo so … lo so. Ma hanno deciso adesso …” Mi scusai, dandole un bacio appassionato per ...
    ... calmarla.
    
    “Va bene amore ...Però la doccia la fai a casa …”. Si raccomandò. E, fattasi vicina, posò la mano sul rigonfiamento dei pantaloncini e mi fece pregustare il trattamento che m’avrebbe riservato più tardi.
    
    La nostra era una famiglia felice.
    
    Io e Carla eravamo molto uniti e anche l’intesa sessuale, dopo vent’anni, era ancora forte.
    
    Certo, con un metro e novanta d’altezza e ventitrè centimetri di pesce tra le cosce una femmina te la tieni!
    
    Le promisi che sarei rientrato tutto sudato come piaceva a lei e, sceso in strada, mi infilai in macchina e rimasi in attesa che mio figlio uscisse.
    
    Erano quasi le dieci quando vidi che il cancello di casa si apriva.
    
    Giacomo avanzò lungo il marciapiede e montò su un’Audi scura che lo stava aspettando poco oltre.
    
    “Ma che cazzo sta combinando?” Mi domandai allarmato.
    
    Seguii l’auto lungo le vie affollate della città, mentre si allontanava sempre di più dal centro urbano.
    
    L’Audi si fermò in vicoletto di periferia, davanti ad una porta rossa.
    
    L’insegna “Angeli & Demoni” era appena leggibile sopra il cornicione.
    
    Giacomo e il suo compagno scesero dal veicolo e presero l’ingresso del locale.
    
    “Devo capire”. Dissi a me stesso e, facendomi coraggio, mi avvicinai all’uscio per suonare il campanello.
    
    Mi accolse un ragazzo simpatico con i capelli ossigenati.
    
    “Angelo o demone?” Mi chiese squadrandomi dall’alto in basso …
    
    Non sapevo cosa rispondere. “Demone direi …” Concluse lui passandosi la lingua sulle ...
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