Ci vuole una pompa
Data: 27/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... faccio a saperlo? Certe volte è tutto così complicato.”
“E quando non lo è per conto suo, ci pensiamo noi a farlo complicato, giusto?”
Evaristo non rispose, in effetti non c’era niente da rispondere. Si alzò e andò a prendere un’altra coca in frigo.
“Accidenti!”, esclamò, quando con uno scoppiettio la cucina piombò nel buio
“Cosa c’è?”, gli gridò Mimmo dal soggiorno.
“C’è che si è fulminata la lampadina, qui.”
L’amico lo raggiunse.
“Se ne hai un’altra, te la cambio.”, gli disse.
Evaristo cercò a tastoni in un cassetto e gliela porse.
“Prendo una sedia, così ci arrivo.”, fece Mimmo.
E una volta salito, Evaristo si trovò faccia a faccia con il suo pacco prominente. Chiuse gli occhi, respirando il leggero sentore che ne traspirava. Avrebbe voluto baciarlo, toccarlo, morsicarlo…
“Beh, cosa aspetti? – lo riscosse la voce di Mimmo – vuoi che rimanga tutta la sera sopra questa sedia?”
Evaristo rimase interdetto, poi, alla luce che tornò ad illuminare la cucina, si accorse che sotto i jeans dell’amico si allungava di traverso il serpentone che ben conosceva. Allora, con le mani che gli tremavano slacciò la cintura dei jeans, tirò giù la zip, e glieli sfilò sotto le chiappe, premendo poi il volto su quell’inguine sudato, aspirandone a pieni polmoni l’aroma intenso. Poi gli abbassò anche lo slip e finalmente appagò la sua fame.
Stavolta poté lavorare con più calma e gratificazione, sapendo di avere la sua approvazione. Leccò la cappella a tutta ...
... lingua, trovandola gradevolmente bagnata, rovistò con la punta sotto la corona e fra le pieghe del prepuzio carnoso, alla ricerca dei sapori più reconditi, scoprendo ad ogni guizzo delizie inaspettate.
Il cazzo di Mimmo, adesso che ci si poteva dedicare con cura, gli si stava rivelando un universo di meravigliosi sapori. L’oggetto di tanta adorazione, non restava ovviamente indifferente: ogni leccata erano una vibrazioni che si irradiavano come vere onde sismiche, percorrendo l’intera asta del cazzo e ripercuotendosi fino ai coglioni e al buco del culo. Ogni slinguata era un fremito, ogni fremito una colata di sugo, ogni colata, prontamente leccata, era un premio per un Evaristo al settimo cielo, ed un incentivo a prodigarsi con maggior calore.
Mimmo si sentiva tremare le gambe e dovette poggiarsi con entrambe le mani sulle spalle di Evaristo. Non riusciva ancora a capacitarsi di essere l’oggetto di tanta passione. Sentendo sulle sue spalle il peso dell’amico, Evaristo proseguì il suo lavoro con gaudio e fervore ancora maggiori e anche stavolta il premio finale fu abbondante e saporito.
“Come vedi, non sempre ci vuole una pompa… - commentò Mimmo, scendendo a fatica dalla sedia, l’uccello penzolante fuori fai pantaloni e gli occhi ancora appannati dall’orgasmo – A volte basta una lampadina… O magari… basta solo chiederlo…”, e ridendo strinse in un caldo abbraccio l’esterrefatto Evaristo.
“Sei grande, amico!”, mormorò sistemandosi il cazzo nelle mutande e avviandosi ...