1. Una classica signora per bene (parte ii)


    Data: 25/01/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: grifonearcigno, Fonte: Annunci69

    ... giorno per festeggiare la mia Katia, appena dopo finito di desinare ci eravamo addentrati nel boschetto che si trovava lì nei pressi e, nascosti da occhi estranei, ci siamo avvinghiati l’uno all’altra in furibonde scopate su una delle panchine messe a disposizione per gli ospiti o su qualche tavolo da picnic messo lì per improvvisate colazioni al sacco.
    
    Fedele al ruolo del momento, Katia si preparò minuziosamente per cui indossò sotto gli abiti una elegante e sexy guepiere rigorosamente nera, tutta pizzi e merletti, un reggiseno cosiddetto a balconcino che faceva da pendant con il resto del suo intimo, in modo tale da consentire un più rapido e comodo approccio alle sue stupende tette ancora ben sode e copiose, infine raffinatissime e velatissime calze di colore fumé il tutto condito da totale assenza di slip.
    
    Quindi al di sopra indossò un elegante vestito di lana beige arricchito da sottili fili dorati che le modellava magnificamente il suo sontuoso culo dietro e mostrando sul davanti il suo sorprendente, per la sua età, ventre piatto per poi coprire le cosce, peraltro modellandone sapientemente la dolcezza delle sue forme per finire poi appena poche dita sopra al ginocchio.
    
    Tra l’altro apprezzai molto la scelta di quell’abito di morbida e preziosa lana in quanto, oltre a modellarle il suo magnifico corpo, rendendola più eccitante e desiderabile preda, poteva diventare, pensai tra me, più agevole sollevarglielo o addirittura levarglielo di dosso e rendere così ...
    ... tutto più facile in caso di bisogno.
    
    Il quadro poi fu perfezionato dal calzare un bellissimo e costosissimo paio di scarpe dorate, dotate di un insostituibile tacco 12 d’ordinanza.
    
    Infine Katia indossò sopra tutto quel ben di Dio un’ampia e morbidissima pelliccia di visone che la copriva fino alla metà del suo tornito polpaccio in modo da stare calda e rilassata.
    
    Insomma era un vero schianto e a stento mi trattenni dal saltarle addosso lì seduta stante, per cui mi limitai a qualche fugace palpatina del suo generoso deretano.
    
    Giunti al laghetto giusto all’ora di pranzo, entrai di filata nel parcheggio del nostro abituale ristorante dove ci accolse con esagerata riverenza il custode, memore delle generose mance a cui lo avevo abituato.
    
    Stessa accoglienza ci fu riservata dal maître del ristorante che ci scortò immediatamente al nostro tavolo preferito da dove si godeva una magnifica veduta del lago e delle colline circostanti.
    
    Il caso volle che seduto a un altro tavolo a poca distanza del nostro capitasse un giovane sui 35-36 alquanto belloccio e dall’aspetto gioviale.
    
    Subito Katia si rese conto di aver fatto colpo sul giovanotto, e come poteva essere altrimenti, la qualcosa se in principio lusingò la mia Katia, con il passar del tempo la faccenda cominciò a infastidirla perché l’uomo cominciò a fissarla con sempre maggiore insistenza e intensità la qual cosa imbarazzò non poco la mia donna che al fine si lamentò con il sottoscritto in quanto non sopportava la ...
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