1. Surfin' - 8


    Data: 28/03/2018, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... questo è anche il posto dove in genere si fermano gli istruttori, anche se per il momento non vedo nessuno e probabilmente ho fatto un buco nell'acqua.
    
    - A guardarti sembra impossibile che mangi così...
    
    L'accento francese di Patrick alle mie spalle mi fa sobbalzare. Ok, non ho fatto un buco nell'acqua. Mi volto, è alle mie spalle in piedi con un barattolo in mano. Sorriso ironico e quasi strafottente, gli occhi fissi sul mio piatto spazzolato: uova fritte, salsicce, pomodori e fagioli. In verità sarebbe una colazione, ma se lo mangiassi appena alzata ci potrei anche morire. Adesso mi sembra addirittura poco.
    
    Io invece osservo bene il mio istruttore, in un modo e per un lasso di tempo che qualcuno potrebbe giudicare sconveniente. E' in pieno sole, con i capelli ancora arricciati dall'acqua e dal sale, una larga t-shirt della scuola di surf, un costume di quelli lunghi quasi al ginocchio, verde fluo. Sarà che sto come sto, sarà che so cosa cela quella maglietta, ma vorrei avere accanto a me qualsiasi ragazza e qualsiasi donna della spiaggia, e non solo della spiaggia, per domandarle "sii sincera, come fai a non pensare di fartelo uno così, come fai a non pensare di farti stendere da qualche parte e dirgli adesso fammi tutto il cazzo che ti pare?".
    
    - Te l'ho detto che non ho avuto il mio breakfast stamattina. E poi non sono una che mangia poco - rispondo con un tono di voce neutro. Direi che basta il mio sorrisino a dirgli che mi fa piacere rivederlo.
    
    Le sedie ...
    ... al mio tavolino sono tutte libere, le ignora con un distacco dichiarato, direi quasi ostentato, per sedersi a quello accanto. Butta giù un sorso del suo energy drink, lo imito bevendo il mio. Guarda il mare, lo guardo anch’io: la giornata è uno spettacolo, luminosa, la più calda da quando sono qui. Ma poi torno a posare lo sguardo su di lui. Più che toccarlo vorrei esserne toccata, la voglia è identica a quella che avevo prima. Anche la pulsazione lo è. E' solo un attimo ma invidio fortemente Gretchen: non vorrei, ma non posso fare a meno di chiedermi come deve essere stato farsi prendere da lui e da Felipe che, detto per inciso, è anche più figo, più bello.
    
    - Stai meglio adesso? - domanda - stamattina eri molto strana...
    
    Mi fissa, lo so che non allude alle mie performance surfistiche, è un non-detto abbastanza evidente. Ma io faccio lo stesso la finta tonta.
    
    - Strana perché?
    
    - Lo sai - mi fa eludendo la mia domanda e continuando a fissarmi.
    
    Se da una parte il suo sguardo e il suo tono di voce contribuiscono a farmi squagliare definitivamente, dall'altra mi spingono a pensare che forse è meglio mettere le carte in tavola. Beh, oddio, "pensare" è un po' eccessivo, non sono poi così lucida per pensare. Diciamo che agisco di impulso senza calcolare le possibili conseguenze. C'è una lunga fila di secondi in cui gli restituisco lo sguardo, recuperando a mia volta da chissà dove un po' di ironia nel mio sorriso.
    
    - Patrick, se ti chiedo una cosa mi prometti che ...
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