1. Surfin' - 8


    Data: 28/03/2018, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    Gretchen capirà, e nel caso non capisse leggerà il mio wa sul telefono. Le avevo detto che sarei passata a prenderla alla fine della lezione e che saremmo tornate insieme all'ostello, ma non ce la faccio. Mi sento distrutta e ho un assoluto bisogno di farmi una doccia, chiudere gli occhi per almeno un paio d'ore e, nel mezzo, masturbarmi. Troppe cose succedono, troppe. Nell'impossibilità di trovare qualcuno che mi metta a posto, dovrò pensarci da sola.
    
    Non si dorme bene in due in un letto singolo, ma per la seconda notte di fila io e lei l'abbiamo fatto. L'ho lasciata lì stamattina, prima di uscire. L'ultimo bacio e l'ultima passata di lingua sulle labbra. Il bacio su quelle di sopra, la lingua su quelle di sotto, veloce e beffarda. Uno scherzo, non una richiesta. Eppure avrebbe ricominciato, la troia. Era evidente da come ha mosso le gambe, dal gemito che ha fatto quando l'ho lappata, da come ha allungato la mano sorridendo e cercando ti trattenermi. "E' tardi, non riesco nemmeno a fare colazione", le ho sussurrato prima del goodbye kiss.
    
    Sarei rimasta. O forse no, non lo so dire. La notte è stata bella, soprattutto dal punto di vista mentale. Cioè, mi è piaciuto scopare con Gretchen, farla godere dolcemente tra le mie braccia. E' stato però anche meglio, prima, condurla per mano, quasi insegnarle a riversare su di me lo stesso piacere che io davo a lei. Mi sono sentita potente, ma per la verità non è stato difficile, ha esitato poco. Se ci ripenso mi scappa anche da ...
    ... ridere: onestamente non mi aspettavo che avrebbe risposto “yes, I’m a shitty lesbian” prima di rituffarsi a leccarmela. Il senso dell’umorismo non le manca, devo riconoscerlo.
    
    Mi sento un po’ ingenerosa a dire che Gretchen non mi basta. Tuttavia desidero altro. O meglio, desidero anche altro. Oggi non so nemmeno dare un nome o un volto a questo desiderio. E' come una febbre, è come se volessi tutto, sono un filo dell’alta tensione. Ci pensavo nel viaggio verso la spiaggia, ci pensavo mentre guardavo la figlia del German daddy parlare con il nostro istruttore, Patrick. Che fisici pazzeschi, mi sono detta. A differenza di Patrick, la ragazza è davvero bella anche nei lineamenti del viso, attraente nel suo atteggiamento quasi sempre imbronciato, annoiato. E quando dico “attraente” uso un eufemismo pesante. Se in quel momento avessi dovuto dare due nomi alle mie voglie avrei dato i loro, Patrick e Schatzi. O almeno così la chiamano, il suo vero nome non lo so.
    
    Vi va di sentire una bugia? Durante la mattinata i miei pensieri su Gretchen, Patrick, Schatzi hanno indirizzato i miei comportamenti inconsapevolmente verso la modalità “zoccola”. Invece no, “inconsapevolmente” manco per il cazzo, lo so benissimo cosa ho fatto e me ne rendevo conto mentre lo facevo. E poiché con la tedesca ho capito da quel dì che non ho speranze, ho puntato Patrick. Non da “teaser”, credetemi, proprio da zoccoletta invaghita. A cominciare dalle pose oscene che gli ho sciorinato davanti durante lo ...
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