1. Linda la nerd – Capitolo 7


    Data: 22/01/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... pompini, in tutta la scuola. È inutile che anche solo ci provi, soprattutto tu, nerda. Faresti meglio ad abbandonare la gara.
    
    Linda sussultò. Marianna aveva ragione su una cosa: doveva abbandonare la gara, l’aveva promesso a Tommaso. Più tardi, avrebbe cercato uno degli organizzatori e gli avrebbe chiesto faccia a faccia di annullare la sua iscrizione. E consegnare quel dannato modulo per il corso di fotografia, disperso nella cartella.
    
    ***
    
    Grazie all’esperienza guadagnata con anni di pratica, le dita flessuose di Francesca riuscivano a preparare una sigaretta senza perdere più di un paio di frammenti di tabacco, prima di leccare la cartina e rollarla. Quest’ultima fase, poi, la ragazza l’aveva studiata e perfezionata per lungo tempo, e non tanto per migliorare la sigaretta in sé, quanto a catturare l’attenzione, e soprattutto l’immaginazione, dei ragazzi che la circondavano, i quali non potevano smettere di fissare la sua lingua che si muoveva lungo il pezzetto di carta bianca, e gli occhi scuri di lei che li guardavano, con lo sguardo che sembrava dire: “potrei farlo anche a voi, se mi fate contenta.”
    
    E nel caso nessuno la invitasse a cena o ad un fine settimana da qualche parte, era comunque uno sgomitare per poter porle il proprio accendino ed avere l’onore di far brillare, se non i suoi occhi, almeno la punta della sigaretta. Lei tirava un paio di volte, lo ringraziava e lui era tutto felice e soddisfatto, nemmeno l’avesse messa a novanta e passato una notte ...
    ... di passione.
    
    Lanciando un soffio bianco come la nebbia verso il cielo, Francesca si appoggiò alla ringhiera formata da pali di ferro squadrati che cingevano i terreni della scuola. Un altro, inutile giorno era passato dentro quelle quattro mura, e non vedeva l’ora che finisse anche quell’anno. Non aveva di certo intenzione di farsi bocciare anche quella volta, ma prendere il suo inutile diploma di segretaria e sparire da quel sanatorio. Suo padre le aveva promesso un posto di lavoro nell’azienda di famiglia se avesse conseguito la maturità, e per quanto le facesse ribrezzo passare otto ore davanti ad un computer ed un telefono a sentire le balle di clienti che si lamentavano che i camion erano in ritardo o la merce rovinata, era comunque sempre meglio che dover lavare gabinetti in giro per le fabbriche, ovvero ciò che le sue reali capacità le avrebbero permesso di sperare di trovare come impiego.
    
    Ammetteva con la morte nel cuore di essere una capra, e di non poter sperare di migliorare la sua situazione nei pochi mesi che mancavano per la fine della sua carriera scolastica. Si stava impegnando, sebbene non volesse che si sapesse in giro, ma non si illudeva di uscire con molto di più del voto minimo agli esami per potersene andare dalla N. Sandrini senza troppa infamia.
    
    In realtà, la gara di pompini le era sembrata una manna dal cielo, una sorpresa che non si sarebbe mai aspettata. Per quanto Francesca amasse il sesso, e succhiare il cazzo di un ragazzo lo legasse a ...
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