1. Frate martino - 1


    Data: 20/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... spinse stavolta due dita, l’indice e il medio, che penetrarono agevolmente e presero subito a scorrere dentro e fuori, stimolando ogni possibile centro del piacere.
    
    La fascinazione di quanto stava accadendo sotto i suoi occhi, spinse Martino a fare un involontario passo avanti, provocando un fruscio che richiamò subito l’attenzione di Alterio:
    
    “Ma guarda chi c’è là! - fece l’uomo guardando nella sua direzione – il giovane Martino che ci sta spiando… Vieni, ragazzo, vieni avanti, divertiti con noi…”, e gli fece cenno con la testa di accostarsi.
    
    Ammaliato dalla vista e inebriato dall’odore di sesso, sempre più penetrante ad ogni passo che faceva, Martino venne avanti, tuttora tenendosi stretto nella mano l’uccello turgido.
    
    “Toccagli il culo…”, gli disse Alterio con voce roca, quando gli fu vicino.
    
    Martino non si mosse, sentendosi un pizzico a disagio.
    
    “Avanti, - lo incitò l’uomo, senza smettere di sifonare le dita avanti e indietro – toccagli il culo, non aver paura…”
    
    Allora, Martino allungò la mano a sfiorare le vellutate rotondità del baroncino, che fremette a quel nuovo contatto.
    
    “Visto che gli piace? – esultò Alterio – Dai, ragazzo, toccalo ancora, impastagli le chiappe, mentre gli faccio il culo.”
    
    Stavolta, Martino non se lo fece ripetere: afferrò due manate di quella carne morbida e soda insieme, e la sprimacciò, strappando a Wolfango un lungo gemito.
    
    “Continua… continua… - diceva Alterio, ormai invasato di lussuria – vedi come gode questa ...
    ... puttanella. Che spettacolo… che spettacolo…”
    
    E infatti era un vero spettacolo come Wolfango sguaiolava e si dimenava sotto l’azione congiunta dei due. Andarono avanti così per un bel pezzo, finché all’improvviso Alterio si tolse Wolfango di dosso e, rimanendo seduto, si strattonò le braghe alle caviglie, scodellando sotto i loro occhi un nerchio poderoso, che oscillò all’aria pesantemente. Wolfango lo aveva visto altre volte e si limitò a sorridere, Martino, invece, era la prima volta che vedeva la virilità di un altro uomo e una virilità di quella sorta! Rimase a bocca aperta, ammaliato sia dalla vista che dall’afrore dello strumento. Fu la voce roca di Alterio a riscuoterlo.
    
    “Forza, puttanelle, datevi da fare… fatemi godere.”, e si mise comodo, allargando le gambe e appoggiandosi al cumulo di fieno alle sue spalle, con le mani intrecciate dietro la nuca.
    
    Senza esitare un secondo, Wolfango gli si inginocchiò davanti, afferrò il piroccolone con entrambe le mani e cominciò a fare su e giù, scoprendo e ricoprendo nel saliscendere la cappella rorida di sugo.
    
    Martino, ancora alquanto imbarazzato, rimase ad osservare con gli occhi sgranati: certo, le seghe non erano una novità per lui; ad ammaliarlo e stupirlo erano la vista di un cazzo adulto, del glande grosso e grondante, e l’afrore via via più pungente che emanava.
    
    “Ti piace guardare, puttanella… - gli fece Alterio con voce arrochita dall’orgasmo imminente – Ah… che bel culetto hai pure tu…”, e gli passò una mano ...
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