1. Demofonte


    Data: 17/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... labbra baciarono ogni lembo di pelle, indugiando sui capezzoli, duri come noccioli, sulla pozzetta dell’ombelico; il suo naso affondò nel morbido cespuglio del pube, respirandone la delicata fragranza; poi tornò ad ingoiarne il sesso fino alla radice, mentre il giovane si abbandonava sospirando a quell’inesprimibile piacere.
    
    A lungo Poseidone succhiò quella verga, più sugosa ad ogni istante di una pesca matura, poi spostò la sua attenzione sullo scroto, leccandolo da ogni parte e risucchiandone in bocca un ovulo alla volta. Infine, gli sollevò le gambe, rovesciandogliele sul petto, onde accedere senza impaccio al frutto fin’allora inviolato.
    
    Con un grugnito di genuina soddisfazione, Poseidone prese a leccare famelicamente la morbida fessura, affondandoci ogni tanto la lingua, quasi a volerne cogliere i più riposti sapori.
    
    Demofonte era perso ormai in questa marea di piaceri insospettati, che lo travolgeva e nemmeno si accorse quando il dio gli poggiò sul pertugio la verga bagnata e lo penetrò. Se ne avvide, quando si sentì sfregare sull’ano stirato i crespi peli del pube di Poseidone: allora capì che il dio gli era dentro e gli si offrì con tutta la sua giovanile esuberanza: gli avvinghiò le caviglie dietro la schiena, onde tenerlo legato a sé ancora più strettamente, sollevò il bacino per agevolargli lo scorrimento e contrasse i muscoli anali per aumentargli il piacere. Intanto, con le mani carezzava freneticamente il corpo poderoso che lo sovrastava, le spalle ...
    ... larghe, i bicipiti d’acciaio, i forti pettorali; e il dio apprezzava, incrementando il ritmo e la falcata della monta.
    
    Poi giunse la fine: con un lungo sospiro, Poseidone gli premette contro il bacino e Demofonte sentì il sugo divino scorrere a scatti il suo grosso uccello sussultante per riversarglisi dentro. Allora, avvertì un grosso calore all’inguine, una pressione incontrollabile e subito dopo, con una fitta di piacere, che lo fece urlare, dal suo cazzo teso scaturirono lunghi fiotti di seme biancastro, che gli dilagarono sulla pancia. Poseidone rise mentre pian piano usciva da lui, lasciandogli nel culo e nell’anima un enorme senso di vuoto.
    
    Stettero ancora a giocare e ad amarsi, finché giunse il tramonto.
    
    “Vorrei che questo momento non finisse mai…”, sospirò Poseidone.
    
    “Dopo questo, - disse Demofonte – odio dover tornare alla mia vita di sempre. - e c’era vero rammarico nella sua voce – Vorrei tanto rimanere per sempre con te.”
    
    Il dio lo guardò con occhio intento e uno strano sorriso gli si dipinse sulle labbra.
    
    “Vieni”, gli disse, alzandosi e prendendolo per mano.
    
    Si inoltrarono per un pezzo fra le onde che gli sciabordavano attorno alle gambe.
    
    “Da questo momento, - gli disse il dio - sarai sempre al mio fianco, come la più fedele e gioiosa delle creature marine. Va.”
    
    E con un grido di pura felicità, un argenteo delfino si tuffò nelle acque profonde, riemergendo poco dopo per accompagnare con sua danza il carro di Poseidone, Signore dei Mari. 
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