1. Demofonte


    Data: 17/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... dell’essere di cui assume l’aspetto, e cosa poteva appetire di meglio il carnivoro granchio?
    
    Ma era appena giunto a metà strada, quando Demofonte si rialzò in piedi e si
    
    inoltrò nelle acque, con l’intenzione di fare un bagno: fra le sue qualità infatti c’era anche quella di essere un provetto nuotatore.
    
    Celando a stento il suo disappunto, il Granchio tornò a nascondersi fra la sabbia, in attesa di vedere cosa sarebbe successo. Ma quando vide Demofonte tuffarsi e allontanasi dalla riva, un pensiero astuto gli attraversò il piccolo cervello: fece di corsa i pochi metri che lo separavano dal mare, si inoltrò fra le onde e giunto nelle acque profonde si mutò all’istante in una piovra gigantesca!
    
    Si diresse veloce dove in controluce sulla superficie vedeva il ritmico movimento del nuotatore, lo raggiunse, allungò uno dei suoi tentacoli e lo afferrò per una caviglia, tirandolo in basso.
    
    Sentendosi trascinare a fondo, Demofonte si dibatté, urlando con tutte le sue forze, cercò di liberarsi dalla stretta sulla caviglia; ma fu tutto inutile, la piovra lo teneva saldamente e scendeva verso gli abissi per gustarsi in pace la preda.
    
    Ma le urla del povero giovane erano giunte alle orecchie del possente Poseidone, Signore e Sovrano delle acque, il quale scosse con furia le sue chiome azzurrine, corse ad aggiogare al suo carro gli infaticabili tritoni e, fendendo le acque buie degli abissi, li lanciò a tutta corsa verso dove aveva presentito il pericolo.
    
    Raggiunse la ...
    ... perfida piovra proprio nel momento in cui stava per rintanarsi in un grotta marina, trascinandosi dietro il corpo ormai esanime di Demofonte: riconobbe subito il malvagio Proteo e gli lanciò contro il tridente.
    
    Vedendosi assalito dal Signore dei mari, la Piovra digrignò i denti e mollò la preda, mutandosi all’istante in un esile pesciolino, che andò a nascondersi chissà dove nelle tenebre fonde.
    
    Poseidone prese fra le braccia il corpo esanime del povero Demofonte, ammirandone la grazia e la bellezza, poi spronò i tritoni verso la superficie delle acque e lo depose sulla sabbia tiepida di un’isola corallina. Rimase ad ammirarlo a lungo con dolcezza e commozione: Poseidone, infatti, non era immune al fascino di un bel giovane, come ben sanno i poeti.
    
    Demofonte giaceva esanime sulla sabbia cristallina ed inutili furono i tentativi del dio di rianimarlo: nessuna sollecitazione riusciva ridestare in lui qualche barlume di vita. Allora, Poseidone avvicinò le sue labbra a quelle dischiuse del giovane e lentamente, coprendogli il volto con la sue lunghe chiome azzurrine, insufflò in lui l’alito della vita. Solo che nella foga, il dio poggiò le labbra su quelle del morto, così che, pur senza volerlo, quello che ne risultò fu piuttosto un lungo, profondissimo bacio.
    
    Già allo sfiorare delle labbra divine, però, Demofonte avvertì come una lieve fiammella che si accendeva nel buio della sua anima… una fiammella che si fece via via più forte, fino a diventare più abbagliante del ...