1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (12)


    Data: 15/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... con le mani la sua eccitazione e lasciandolo venire sul mio volto che ormai era una maschera di sperma. Una mano mi accarezzò il sesso e spinsi ancora di più il mio culetto verso quel foro cercando di offrirmi ancora di più allargando le gambe. Così la prima volta lo feci e mi sentii quasi subito penetrare da qualcuno che non voleva perdere tempo, mi penetrò appena fui in posizione ed io ebbi un sussulto sia per la sorpresa che per l’irruenza di quell’uomo. Finì abbastanza in fretta e notai, alla mia destra, un piccolo vassoio nel quale cadde un profilattico pieno. Capii che chi mi aveva penetrata aveva usato un preservativo, forse per una regola del posto in cui ero. Così successe anche un’altra volta, stessa penetrazione veloce e quindi altro preservativo nel vassoio.
    
    Mi ero completamente offerta a tutti con la mia bocca e ormai ero diventata esperta in quell’arte, avevo masturbato non so quanti sessi e mi ero lasciata penetrare con quelle “sveltine” che erano ancor più umilianti. Capii che per i frequentatori di quel posto, chi si fosse trovata nella mia situazione non era più una persona, ma un corpo con tre buchi da riempire e nei quali poter riversare il proprio sperma.
    
    Le richieste erano diverse ma forse la tariffa era diversa.
    
    Ma a cosa stavo pensando? Conto e analizzo le volte che mi hanno avuta? Invece provare ribrezzo per quella che ero diventata, ne provavo addirittura piacere e poi … poi sempre quella frase che continuava a martellarmi nella testa: ...
    ... “siamo solo all’inizio”.
    
    Mi ritrovai sdraiata sul pavimento della stanza, nuda, ricoperta di sperma che quasi non mi accorsi che era entrato un uomo che mi riagganciò al guinzaglio e mi tenne a gattoni davanti a lui. Ero frastornata e non riuscivo a capire cosa stesse dicendo. Mi guardai attorno e dai fori della parete vidi sguardi spiare la mia degradazione.
    
    Capii solo la domanda finale, voluta per segnare ancora di più la mia umiliazione e vergogna “Vuoi dire a tutti chi sei?”.
    
    Incapace di dire altro sussurrai:
    
    “Sono la schiava di Gaston, la sua puttana.”
    
    Un altro strattone mi fece alzare il capo.
    
    “Se parli sottovoce non ti sente nessuno – disse ancora quell’uomo – ripeti quello che hai detto. Chi sei tu?”
    
    Ripresi fiato e ripetei a voce più alta:
    
    “Sono la schiava di Gaston, sono la sua puttana”.
    
    RODOLFO
    
    Ci trovammo in un atrio davanti ad un spesso tendone rosso scuro sopra il quale un vistoso cartello indicava “glory hole, peep-show, solo adulti, vietato l’uso di videocamere”. Ad una ragazza vestita in maniera sobria, visto l’ambiente, pagammo l’ingresso al glory hole e passammo oltre il tendone. Percorremmo un breve corridoio, cupo sprofondato nella penombra, impregnato di un odore aspro mischiato ad un profumo dolciastro per coprire l’aria malsana che si respirava. Delle frecce indicavano la nostra meta ed in fondo al corridoio un insegna indicava l’ingresso. Una stanzetta, quasi un corridoio, con cinque box che davano su una parete con dei buchi ...
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