1. L'AUTOMOBILE


    Data: 13/01/2020, Categorie: Anale Voyeur Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... sua cavalcatura e di accasciò sfinita nel suo cantuccio.
    
    Ora il silenzio era calato nella vettura.
    
    Solo il loro fiato affannoso dava il tempo a quel momento.
    
    Ad un tratto il ragazzo si sollevò e iniziò a cercare i suoi vestiti. Ora che si era svuotato i coglioni un certo imbarazzo si era impadronito di lui!
    
    Si infilò mutande e pantaloni, calzò le scarpe e si abbottonò la camicia. Il tutto nel più completo silenzio e sotto lo sguardo di quella donna, che ora lo intimoriva.
    
    Quando la macchina si fermò nel piazzale della tavola calda il ragazzo uscì senza aprire bocca, così come non pronunciarono una parola né la donna né il suo autista, che nel frattempo aveva rialzato lo specchietto.
    
    Solo una pozza di sperma addensato campeggiava sul tappetino di destra, dove poco prima stava seduto il ragazzo.
    
    - Sei proprio una troia, Giulia – quelle furono le prime parole pronunciate dall’autista, quando la macchina si fu parcheggiata in uno spiazzo dietro una cappelletta nei campi.
    
    L’uomo scese dalla vetture e gettò un plaid in terra; poi aprì la portiera posteriore e fece scendere la sua donna
    
    - Quanto hai goduto, eh? Dimmelo! Quanto hai goduto a farti scopare da quel bestione? -
    
    - Tanto! -
    
    - Tanto, eh? Troia! – ma la sua voce non era arrabbiata, anzi.
    
    Nel suo tono spiccava una nota di orgoglio.
    
    La sua compagna s’era fatta sfondare il culo da un’imbecille qualunque, davanti ai suoi occhi! – Era grosso, eh? L’ho visto sai, mentre ti sfondava il culo! ...
    ... -
    
    Intanto la donna di era inginocchiata davanti al suo compagno. Gli aveva sciolto la cintura e sbottonato i pantaloni, che erano scesi ai suoi piedi.
    
    - Sei una troia, lo sai? – lei si limitò ad annuire, e gli abbassò l’elastico dei boxer. Il suo cazzo, il cazzo che conosceva così bene svettava ora davanti ai suoi occhi, duro e grosso come al solito. I coglioni penzolavano mollemente tra le sue gambe. Lei per prima cosa se li raccolse nel palmo della mano e iniziò a baciarglieli.
    
    - Si, sei la mia troia. Non è vero? -
    
    Fece cenno di si con il capo, poi risalì con la lingua fino in cima alla cappella e la inghiottì in tutta la sua grandezza.
    
    Quanto le piaceva quel cazzo. Il suo gusto, il suo odore!
    
    Le sue dimensioni… perfette per la sua bocca! E poi come lo conosceva bene!
    
    Lei sapeva tutto di quel cazzo, sapeva cosa fare, cosa non fare… Sapeva come far godere il suo uomo!
    
    - Dai, fai sborrare pure me, troia! Sei capace? Dai! -
    
    Lei a quel punto capì cosa doveva fare.
    
    Allungò la mano tra le sue cosce, appoggiò i polpastrelli sul bocciolo carnoso e i suoi polpastrelli si impiastrarono di sborra ancora liquida.
    
    Si inumidì ben bene due dita, poi andò a cercare il buchino del suo compagno.
    
    Lui capì al volo. Se lo aspettava. Lo aveva desiderato per tutta quella sera…
    
    Quando sentì le dita della sua compagna appoggiarsi al buco del SUO culo rilassò le natiche e si lasciò penetrare.
    
    Lei era brava in quei giochetti. Stuzzicava le sue carni, entrava ...
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