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001 la bella estate - [ hungarian rapsody ]
Data: 11/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... ingrossa la cappella. Il sapore dello sperma del padre resta per sempre fissato nella memoria di un figlio stregato dal padre. Dopo la sborra papà chiese ed ottenne una leccata finale ai testicoli. Mi insediai nel perineo ed egli sudato e stanco mi si accomodò sulla mia faccia lasciando che succhiassi la polpa di uomo che sta tra lo scroto e il buco del culo, con cui mio padre si arrese ad un docile uno sbuffo di fine mandata. L’ambasciatore polinesiano rimase straordinariamente meravigliato per quanto i suoi occhi avevano visto e non mancò di porgere a mio padre l’asciugamani perché si pulisse per bene. Gli altri due invitati mi aiutarono a sollevarmi dal ponte. Ricordo che avevo l’epidermide del petto arrossata dal sole e continuavo a deglutire saliva mentre quel sapore di padre continuava a detonarmi nella gola. Poi mio padre si rituffò in acqua e fece una gran nuotata fino a quasi scomparire dalla nostra vista. Guardai attorno, e osservai come tutti restavano impalati con un mezzo sorriso sulle labbra a fissare l’erezione non appagata del mio genitale. “Naturalmente confidiamo tutti nella vostra discrezione” soggiunse mamma. Tutti tacquero. Mia madre non parlava mai a caso e questo suo proferire risuonò come monito da non sottovalutare. In certi ambienti certi silenzi sono da osservare, e certe violazioni alle regole del silenzio hanno esiti fatali. In certi ambienti non si scherza mai su queste cose. “Adesso va’ gioia, va’ a lavarti” aggiunse mamma ...
... rivolgendomi un sorriso vischioso e corsi carico di vergogna nella mia cabina. Dalla mia cabina udii i pianti sommessi di Carlotta che stava nella cabina di fianco alla mia. Era ancora scioccata quella cara ragazza ed io quasi mi sentii in colpa per non essere stato all'altezza di essere degno del suo interesse. La sentii singhiozzare, quella povera stella era davvero disperata. Fu sulle prime consolata dalla madre che cercò di farle intendere in tutti i modi e con voce attenuata che non ci si poteva fare nulla, che non vi era panacea per curare l’omosessualità dei ragazzi, che forse un giorno avrebbero trovato la cura e che il suo futuro comunque non poteva compiersi di fianco ad un malato per altro avvezzo alle copule incestuose. Ma la ragazza, più sentiva questo dalla madre, più il suo pianto si faceva disperato fino a quando non fu zittita dal padre che bruscamente entrò in cabina e le mollò due sonori sganascioni prima di ingiungerle di darsi un tono e portarsi di nuovo fuori per la cena. All’ora di cena preferii restare in cabina per la mia vergogna. Dagli oblò si affacciò una notte carica di stelle e la luna dipingeva d’argento il profilo nervoso dei faraglioni. Sul ponte dopo cena mia madre con gli invitati del tutto ubriachi organizzò una bella gara in skateboard, ridacchiando come cretini e andando a sbattere ovunque. Mia madre cadde lunga lunga mentre sul ponte volavano risate, infradito e tanti, tantissimi vaffanculo. HUNGARIAN RAPSODY Autobiografia di un ...