1. 001 la bella estate - [ hungarian rapsody ]


    Data: 11/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... ovattato, ed udivo nel silenzio del mare le sole piccole onde del meriggio tutte argentate dalla luce del sole che venivano calme contro alla chiglia del nostro natante.
    
    Mia madre mi faceva strada non lasciandomi la mano nemmeno un istante. Quando scorsi mio padre col costume infondo alla prua, ebbi un sussulto e mi fermai. “Andiamo” disse mamma suadente.
    
    Quando gli fummo vicino, io non riuscii a deglutire. C’era un silenzio solare. Mia mamma con un filo di voce disse “credo che ora il ragazzo sia pronto”.
    
    Mio padre restò immobile a fissare ad occhi il chiarore del sole. Vidi solo incavarsi il ventre e smosse impercettibilmente il bacino in avanti offrendomelo con la sua veste chiara di costume da bagno sotto cui giaceva il suo maglio di carne feconda. Fissai mia madre, poi mi voltai avvolto nel silenzio verso il suo pube. Lentamente mi inginocchiai di fianco. Le dita mi tremavano ma cercai di restare concentrato sul cordino bianco per allentare l’elastico del costume da bagno.
    
    Afferrai il bordo del costume, lo risvoltai appena e poi procedetti più deciso perché da quel forziere di tessuto bianco le palle di mio padre si lasciassero bagnare ben presto dalla luce del sole. Adagiai l’elastico sotto lo scroto ed il membro dormiente di mio padre prese ad irrorarsi muovendosi gonfio di ormone come si sveglia dal lungo sonno una mitologica creatura subacquea.
    
    Non sapevo come afferrare quell'animale e così con l’indice ed il pollice sfiorai quel suo prepuzio che ...
    ... lentamente abbassai. Accostai le labbra nei pressi di quel fallo palpitante ed annusai l’aria nei pressi della peluria.
    
    Fu per me una sorpresa non percepire nulla che non fosse salsedine e carne di padre. Strano, il mio pisello di allora aveva un pessimo odore. La verga matura di mio padre era invece scevra da qualunque afrore disgustoso.
    
    Io volevo piangere. Ero sopraffatto dall'emozione. Mia madre che dall'alto della sua posa mi guardava, mi disse di impugnarlo con dolcezza. Me lo disse sussurrando, quasi a non voler destare troppo la coscienza di mio padre e non voler al contempo violare il silenzio di quella solitudine marina violata appena dalle piccole onde del mare sullo scafo.
    
    Dovevo menare dolcemente quella sua carne trepidante e così feci. Poi tirai in basso il prepuzio ed una cappella colma di rugiada si diede alla luce del mondo con tutto il suo orgoglio.
    
    Fu per me come se tutta la forza virile del cosmo si fosse data convegno nella muscolo robusto di mio padre. Ero al cospetto della soprannaturale fonte dell’uomo, sorgente di materia liquida che liturgicamente fluiva dall'uretra circolare e perfetta, fino a irrigare di luce vitale il glande e le creste.
    
    Mi sovvennero i versi di Giovanni, e tra me e me spiccai in quel silenzio le parole celesti. “Signore dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete” ed estesi la lingua al glande.
    
    “Ferma” disse mia madre allungando la mano, ed io sollevai lo sguardo su di lei.
    
    “Se toccherai il glande, presto si ...
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