1. Non vengo a letto con te, ma tu... seconda parte


    Data: 10/01/2020, Categorie: Lesbo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... fare in tutta libertà, sereno con il cazzo alloggiato in Rita. Ormai ero pronto a tutto.
    
    - Allargati le natiche con le mani, – mi ordinò.
    
    - Sono già allargate al massimo, – ribattei dolcemente.
    
    - Lo so, – ripeté come prima con Rita. – Ma mi piace guardarti mentre ti allarghi le chiappe apposta per me.
    
    Appoggiai il busto sulla schiena di Rita e con calma portai le mani alle natiche per tenerle allargate. Debora aveva ragione: quelle mani le davano la mia autorizzazione all’inculo.
    
    Appoggiò il cazzo artificiale all’ano e lo spinse piano. Sentii il buco del culo allargarsi. Ormai ero suo. Quando entrarono i primi centimetri, lasciai le mani e mi misi comodo su Rita a godermi la sodomia.
    
    Debora poggiò le mani sul letto e spinse di bacino, facendo entrare del tutto il cazzo finto. Il buco del culo mi si era allargato molto per far entrare la parte centrale che era più larga, per poi richiudersi un po’ mentre spingeva dentro l’ultima parte che era più sottile. La sensazione mia era del tutto sconosciuta e sentii il mio cazzo che alloggiava comodamente nella vagina di Rita, che attendeva passivamente l’evolversi della situazione.
    
    A quel punto Debora cominciò a incularmi con veemenza, spingendo dentro e fuori come mi se mi stesse chiavando. Le sollecitazioni all’ano che si allargava e stringeva, strofinato da un cazzo finto liscio e ogivale, mi facevano impazzire.
    
    Con l’aumentare dei colpi l’ano tendeva ad allargarsi senza più chiudersi e desiderai di ...
    ... essere profanato fino in fondo, impalato nel vero senso della parola.
    
    Dopo un po’ mi accorsi che con i suoi movimenti nel mio culo stavo chiavando anche Rita nella quale avevo alloggiato il cazzo.
    
    Lasciai che facesse tutto Debora e lei ci sbatté alla grande, sempre più intensamente.
    
    Cominciai a gemere insieme a Rita, poi iniziammo a urlare, finché non venimmo per l’ennesima volta, io a fiotti, lei a colpi di bacino.
    
    Un po’ alla volta Debora si placò e si sfilò. Slacciò il cazzo artificiale e si gettò sul letto pancia in su.
    
    - Rita! – Ordinò. – Fammi venire con la lingua. E alla svelta.
    
    Avevamo dormito uniti per un paio d’ore, poi ci eravamo fatti la doccia, pronti per andare a cena al ristorante della sera prima.
    
    Ci diedero lo stesso posto e io chiesi di farci avere dei fiori per le signore.
    
    - È stata una giornata stupenda. – Esordii.
    
    - Davvero, – disse Debora soddisfatta.
    
    - Irripetibile. – Aggiunse Rita.
    
    - Irripetibile un corno! – Protestò Debora, che poi si rivolse a me. – Anzi, d’ora in poi puoi telefonarmi sempre e chiedermi di scopare. Ti dirò di no, ma se Rita ci sta possiamo proseguire. Claro?
    
    - Perfettamente. – Risposi, soddisfatto anch’io. – Anzi, ho una proposta da farvi.
    
    - Avanti – dissero, mentre arrivavano le rose che avevo ordinato.
    
    - Mi hanno regalato una crociera di 4 giorni in cambio di un servizio giornalistico.
    
    - Quando? – Domandò Rita.
    
    - Per quante persone? – Chiese Debora, più concreta.
    
    - La data possiamo ...
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