Non vengo a letto con te, ma tu... seconda parte
Data: 10/01/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
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Domenica mattina mi svegliai solo, alle 9. Non ero soddisfatto di come stavano andando le cose, anche perché non avevo programmato nulla per la domenica.
Feci una doccia e poi, quando tornai in camera da letto, trovai che qualcuno mi aveva chiamato al cellulare. Era Rita. La richiamai.
- Come va? – Mi domandò giuliva.
- Bene, – mentii.
- Dai, sento benissimo che sei scazzato.
Non risposi.
- È stato bello ieri, – continuò. – E questo grazie a te.
- Ne sono lieto.
- Non fare il broncio. – Disse, – Cosa fai oggi?
- Pensavo di giocare a golf.
Era una balla. Non mi ero iscritto a nessuna gara e francamente non ne avevo voglia.
- Smettila, – disse. – Aprimi la porta e fammi entrare. Sono qui fuori da casa tua.
Chiusi il telefono e andai alla porta. Lei era davvero lì che mi aspettava.
- Avevo suonato un bel po’. – disse.
- Ero sotto la doccia.
Entrò senza complimenti e si mise a suo agio in salotto. Poi, stando in piedi, si girò verso di me.
- Posso guardarti mentre ti vesti? – Mi disse mettendo giù la borsetta. – O preferisci che mi spogli anche io?
Le andai incontro sorridendo.
- Sei una sorpresa. – Ammisi.
- Beh – disse avvicinandosi a me per baciarmi sulla guancia, – pochi si sarebbero comportati come te ieri sera.
- Non mi devi niente, – La rassicurai.
- Come no? – Ieri te l’ho promesso: se andava tutto in porto, potevi fare di me quello che volevi.
- Vero, – risposi galante. – Ma sono cose che si ...
... dicono così…
- E alla fine ci hai lasciate giocare senza volerti intromettere a tutti i costi.
- Senti, – le risposi sinceramente. – Non voglio che tu faccia nulla controvoglia. Mi è sembrato che a te piacciano le donne e...
- Mi piacciono “anche” le donne, – precisò. – Anzi, mi piace Debora. Che tu sei riuscita a mettermi a letto. Spogliati.
Mi precedette in camera da letto lasciando cadere per terra i vestiti che si toglieva camminando.
Io ero ancora un po’ incredulo e la seguii meccanicamente. Quando arrivò al bordo del letto che aveva usato la sera prima con Debora, indossava solo le mutandine. Si girò verso di me e aspettò che gliele sfilassi io. Mi inginocchiai, infilai le mani sotto gli slippini e glieli abbassai con delicatezza. Le guardai la figa, protetta da un triangolino curato di pelo. Poi alzai gli occhi per guardarla per intero. Mi guardava anche lei e allora mi accorsi che avevo ancora l’accappatoio. Allora mi alzai e lo aprii. Il pene stava dando bella mostra di sé e mi avvicinai ad abbracciarla.
Dopo le languide abbracciate preliminari, lei scese con il gomito a toccarmi il cazzo. Dopo l’avventura della sera prima non me lo aspettavo e mi mossi sorpreso. La guardai in faccia.
- Davvero ti piace il cazzo?
- Sempre! – Rispose determinata. – È l’unica cosa che ieri sera mi è mancata.
- Mi sembrava che non vi mancasse un cazzo…
- Vero, ma mi manca adesso.
Ding-dong…
Improvvisamente aveva suonato il campanello della porta di ...