Non vengo a letto con te, ma tu... seconda parte
Data: 10/01/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... sollecitazioni a me e a Rita. Per la prima volta mi lasciai andare alle cure di una donna che, inculandone un’atra, mi masturbava il cazzo.
Io e Rita cominciammo a gemere, poi a sobbalzare e infine a urlare sollecitati dalla sopraffina attività para maschile di Debora.
Venimmo tra mille sensazioni incontrollate e solo pian piano Debora rallentò l’azione fino ad arrestarla e a sfilare lo strap-on dal culo dell’amica.
- Vado a toglierlo e a lavarlo, – Disse Debora indicandolo, diretta al bagno.
Io e Rita non aprimmo bocca, eravamo abbracciati e cercavamo di placare i sensi che erano ancora sottosopra. Forse ci addormentammo.
Quando aprii gli occhi, vidi Demora seduta nella poltroncina, con ancora il cazzo artificiale addosso, legato con le cinghie.
- Non dovevi toglierlo e lavarlo? – Le domandai.
- L’ho lavato, disinfettato e risciacquato. – Rispose alzandosi dalla poltroncina. – Ma voglio usarlo ancora.
- E con chi? Povera Rita. L’abbiamo sbattuta come un tappeto...
- Non è con lei che voglio usarlo. – Disse seria.
- E con chi diavolo... Ehi, no, scordatelo! Io proprio non voglio nulla del genere. Il mio culo è sacro e...
- E invece, temo proprio che ti inculerò, – aggiunse, accarezzandosi il cazzo finto con la mano.
- Ma non dire stronzate! – Protestai. Coprendomi istintivamente.
- Ti inculo mentre la chiavi. – Precisò.
- Scordatelo! – Risposi agitato. – Sono già venuto quattro volte oggi e una quinta non ci sta proprio.
- Rita, ...
... – disse allora Debora. – Prendiglielo in bocca e lavoralo finché ce l’ha di nuovo in resta.
Questo mi piaceva di più perché le due donne non me lo avevano ancora fatto e mi sdraiai sul letto pancia in su, allargando e raccogliendo le gambe.
Rita si portò a me e iniziò a leccarmi pima gli inguini, poi le palle e infine l’uccello che, stanco o fresco che fosse, tornò su come una ciminiera.
- Rita, sdraiati al suo fianco, pancia sotto.
Rita si sdraiò, culo in su.
- Tu mettiti sopra e penetrala da dietro. – Mi ordinò Debora. – In fica, voglio dire. Fai le cose con comodo. Rita terrà le gambe unite e tu la chiaverai così tenendola comodamente sdraiata.
Devo dire che ero agitato come una scolaretta, ma forse obbedii proprio per questo; non ero in grado di oppormi. Come soggiogato.
Mi portai sopra a Rita e poggiai il cazzo al suo culo. Era piacevole e lei sorrideva serena con gli occhi chiusi. Abbassai il cazzo per portarlo alla figa, mi aiutò e trovai subito la strada. Era bagnata fin da prima come una spugna e scivolai dentro d’un balzo. Iniziai a montarla così, con le mie gambe appoggiate ai fianchi delle sue, godendomi il suo culo al quale andavo ad appoggiarmi col basso ventre al termine di ogni botta.
Non mi accorsi neanche quando Debora salì sul letto. La sentii solo quando mise le sue ginocchia ai lati di quelle di Rita perché entrarono in contatto con le mie erano all’esterno delle sue. D’un tratto mi accarezzò il culo per cercare l’ano. La lasciai ...