Su come da una spiacevole torsione del pene possa nascere qualcosa
Data: 06/01/2020,
Categorie:
Etero
Autore: vellutoblu86, Fonte: Annunci69
... larghe finestre, che ricoprono quasi l’interezza di una parete, ed ecco che Raimondo viene quasi lanciato sul letto, e ora di schiena, osserva per un istante le pale di un vecchio ventilatore sul soffitto (un altro soffitto sconosciuto, pensa Raimondo), un istante soltanto, prima di essere sovrastato dalla silhouette della una bellissima giovane. I capelli le ricadono spettinati in viso, lei se li ricaccia indietro abilmente dopo avere inforcato il suo membro, Raimondo le cinge con la mano sinistra la vita, con il pollice destro le copre un capezzolo. Lei ondeggia, inarca la schiena e si lascia dolcemente ricadere all’indietro, sollevando le braccia si sfila dal polso un elastico e si fa una coda di cavallo con un’eleganza di gesti che a Raimondo piace tanto. La luce della strada la bagna dolcemente da destra. Ansimano. I movimenti di Raimondo adesso si son fatti un po’ più decisi. Ogni tre, quattro oscillazioni, facendo leva sui talloni e stringendo le natiche la penetra in profondità, premendo contro il collo della cervice. Lei geme. Raimondo è ormai in cima allo scivolo, si incanala verso l’orgasmo, il piacere inizia a offuscare il mondo che lo circonda, socchiude inconsciamente gli occhi, sorride, l’ansimare di lei lo guida verso il climax, il suo pene ormai culminazione di una fibra che sprofonda nei meandri del suo essere, ecco che contrae i muscoli delle gambe.
Ma lei, di cui Raimondo s’era quasi dimenticato, preme contro il suo bacino, si ferma, spezza il ritmo, ...
... Raimondo apre gli occhi, torna all’ovile a mani vuote, solo un paio di lievi sussulti del suo membro dentro il corpo di lei, retaggio di quell'orgasmo oramai perduto. Li ha sentiti lei, sorride. Che bella. Ora lei fa per voltarsi, gli rivolge la schiena. Lui fa per mettersi seduto, ma dolcemente con la mano lei lo ricaccia all’indietro.
“Sei bravo”.
Raimondo tace. E che può fare. È di nuovo steso e vede la schiena di lei piegarsi lentamente verso il basso. A raggiungere quasi le coperte. Lei, da prima in ginocchio, adesso distende le gambe. Gli afferra le caviglie, preme i seni contro le sue tibie.
Il fatto è che Raimondo non è mai uscito da lei durante tutto questo. Quando lei fa per abbassarsi il suo viso si contrae in una smorfia di dolore per una spiacevole torsione del pene, perde un po’ della sua erezione, si sente certamente più flaccido. Con il polpastrello della mano destra sfiora la base del pene, per controllare che il preservativo sia ancora lì dopo l’ardua manovra, quindi rassicuratosi, riposa la mano sulla natica della ragazza. Lei spinge. Scivola lungo le sue gambe, facendo ampi movimenti con il bacino che si riflettono sul suo membro. Ma Raimondo pare non godere del movimento: l’angolazione, il premere contro quei tessuti duri della schiena, fastidi che non gli danno tregua. Lei ansima e geme, lui deve preoccuparsi a mantenere l’erezione in questa posizione novella mai provata prima: inizia a sudare freddo, si passa una mano tra i capelli e si rende ...