1. Figlia lesbica dà lezioni alla madre


    Data: 04/01/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Lesbo Incesti Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... creduto, dopotutto che male c’era? Era mia figlia e quindi mi dovevo fidare. Le ho chiesto di proseguire il massaggio e lei ha annuito rimettendo le mani sulle mie spalle. Subito al contatto ho avvertito irradiarsi in me una forte sensazione di benessere e lei ha proseguito finché le mie difese e barriere morali non si sono abbassate ulteriormente. Mi sentivo in balia delle sue mani e mi piaceva, ero vulnerabile e lei ne ha approfittato per scendere rapida verso il basso infilando la sua mano nelle mie mutandine pera massaggiarmi delicatamente la zona del piacere. Non solo ero umida e me ne rendevo conto ma mi chiedevo anche come mai lo fossi. Ai sui tocchi magici ho reagito con strani sussulti. Avrei voluto interrompere quello strano massaggio che sapeva tanto di gesto incestuoso ma mi sono ritrovata presto perduta tra nuvole di piacere incapace di tentare ogni mossa per sottrarmi. Godevo, gemevo, sussultavo e l’orgasmo si faceva sempre più imminente. Ad un tratto ho avvertito la sua lingua passarmi sul lobo dell’orecchio destro e baciarmi delicatamente l’interno, ho sentito uno schiocco rimbombarmi dentro e ciò mi ha acceso ulteriormente mentre quelle dita mi torturavano piacevolmente il grilletto. Il piacere saliva, aumentava inesorabilmente. Ero ormai arrivata. Il finale è arrivato inaspettato e possente, lasciandomi inerme, affannata e allibita. Era la prima volta che godevo con una donna e per di più quella femmina era mia figlia. Il fatto mi ha turbato ma non sono ...
    ... fuggita e tantomeno l’ho rimproverata. Mentre riprendevo fiato le ho detto in un orecchio che quella sarebbe stata la prima e ultima volta. Susanna si è allontanata andando in camera sua lasciandomi sola con i miei pensieri, dubbi e rimorsi. Dentro di me però già sapevo che tra me e lei c’era stato probabilmente quello sarebbe si può definire l’inizio di un rapporto lussurioso. Sono andata in camera mia, ho indossato dell’intimo leggero, una camicetta bianca e sopra un tailleur grigio composto da una giacca e una gonna che mi arrivava alle ginocchia. Niente calze per velare le gambe, ai piedi ho messo dei tacchi non troppo alti e prendendo la borsa sono uscita volando per le scale. Avevo fatto tardi e dovevo sbrigarmi avendo del lavoro da fare. Ma restando lontana da casa i pensieri di quel rapporto con Susanna mi ossessionavano, sentivo la sua mancanza, avevo voglia di lei e tutto ciò mi distraeva dalle faccende che avrei dovuto svolgere. Il ricordo di ciò che avevo provato e l’effetto delle mani fatate di Susanna che mi avevano fatto godere generava in me emozioni contrastanti in bilico fra peccato e piacere. Tra le gambe mi sentivo costantemente umida mentre la immaginavo in molte situazioni erotiche. L’immaginazione era così pressante che nel corso della giornata mi sono dovuta fermare più volte a respirare profondamente e tentare di calmare le voglie. Guardavo l’orologio che sembrava non muoversi e sognavo di rientrare a casa ed aperta la porta la mia speranza era di ...
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