Oniriche presenze
Data: 04/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Grey-Heron, Fonte: Annunci69
... qui, sento solo che ho il cazzo duro che preme sulla morbida moquette e sento ancora il calore della lingua del moro che mi slinguava. Ma non è tutto. Sento sulla schiena una pressione sempre più forte, come se uno spillo mi stesse forando la carne. Provo ad alzarmi ma la forza in questione continua a premermi spingendomi verso il pavimento. Poi noto un piede che si avvicina accanto al mio volto. Ho la bocca che tocca la moquette bianca e il piede sempre più vicino, la gola secca, fatico a respirare. Le unghie del piede sono laccate di rosso vivo avvolte nelle stringhe di pelle lucida e nera di un sandalo elegante dotato di tacco sottile e altissimo. Può appartenere soltanto ad una donna di classe. La pressione dell’altro piede sulla mia schiena si allenta e la sua voce calda, femminile ma decisa mi ordina – Ed ora, alzati !
Mi alzo ma sono debole, mi sento debole. Mi appoggio seduto a terra contro quello che sembra essere un divano pure questo bianco e coperto di morbido tessuto. Mi accorgo di essere in un salone elegante, pareti bianche, quadri antichi dentro pesanti cornici dorate e anche quadri di arte contemporanea, il soffitto affrescato da scene mitologiche dove gli dei dell’olimpo mostrano corpi nudi e muscolosi e le vergini coperte da veli trasparenti, bianchi come le tende alle alte finestre. La dea con i sandali neri e il tacco dodici indossa un corsetto nero, calze a rete nere come neri sono i suoi lunghi capelli che fanno contrasto con una vistosa collana ...
... rossa e orecchini sempre rossi e di squisita fattura. Come una Mistress che si rispetti tiene tra le mani un frustino con il quale mi muove il viso da destra a sinistra per osservare bene le mie condizioni fisiche. La dea alza il piede destro verso il mio cazzo che è ancora barzotto, lo massaggia con il fondo delle suole del sandalo nero. Sei stato bravo, ti sei comportato bene. Alzati e bevi con me. Con fatica mi alzo per poi sedermi lasciandomi andare sul divano bianco. Mi sento stanco. Non so che cosa mi abbia fatto e nemmeno ricordo chi fosse con lei. La dea si avvicina reggendo un calice di champagne in ogni mano. Me ne allunga uno. Bevi ! mi ordina. Le bollicine faccio fatica a deglutirle, mi pizzicano il naso. Bevo, poi mi alzo trascinandomi alla finestra, sono completamente nudo. No, anzi indosso solo un basco rosso sulla testa. Guardo fuori e in fondo al viale, in lontananza sotto la collina intravvedo il tendone a strisce bianche e rosse del circo.Non sono più dolorante, anzi mi sento piuttosto bene. Mi giro per chiedere scusa alla Mistress ma la stanza non è più la stessa.
Il vapore si alza dalla ampia vasca ovale disegnando dense nuvolette che si riflettono attraverso le luci dei faretti seminascosti nel soffitto. Non è facile intravvedere le persone che stanno stese nella vasca piena di acqua e mai perennemente ferma. Forse sento una musica rock, no sono i violini di Vivaldi che diventano jazz newyorkese. Un uomo sulla cinquantina o forse più con attorno un telo ...