Oniriche presenze
Data: 04/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Grey-Heron, Fonte: Annunci69
... di cazzo ricevute da me e Andrea è venuto il momento di passare ad altro. Alto, profumato e dalla forma perfetta il suo culo parla una lingua planetaria. Vuole essere scopato , dove essere scopato. La mettiamo a pecorina ed iniziamo a giocare con quelle sue chiappe splendide. Tra me e Andrea a questo punto si è creata una vera e porca sintonia da maschi infoiati, sembriamo una squadra di scopatori seriali. E noi lo stiamo facendo a turno. Prima la trapano io, a secco, senza lubrificare il preservativo preso da una ciotola piena sul comodino. Le infilo il mio cazzo completamente nel culo e stantuffo di brutto. Lei ansima e ci incita con questo suo accento brasiliano e la voce leggermente spessa a fotterla bene. Poi è il turno di Andrea. La sua è una chiavata più studiata, con movimenti lenti e precisi mentre io in piedi davanti a lei le infilo ancora il cazzo in bocca fino ad arrivarle in fondo alla gola.
La zoccola continua a prenderlo in culo da Andrea mentre seguita a ciucciarmi il cazzo. Alla fine la mettiamo in ginocchio ai nostri piedi dandole i nostri cazzi da spompinare. Lei se li succhia tutti e due insieme. Lecca e succhia, lecca e succhia. Che spettacolo e che pomeriggio. Le veniamo in faccia, a turno, prima io e poi Andrea fino a coprirle la faccia di sborra.
Stiamo uscendo dal palazzo umbertino scendendo i pochi scalini coperti di marmo bianco e verde quando noto la porta della guardiola del custode aperta. Faccio due passi indietro e sbircio attraverso ...
... l’uscio.
Sono due, una bionda con i capelli lunghi legati dietro a coda di cavallo e una frangetta da ragazzina, l’altra mora con i capelli corti a caschetto. Sono belle donne forse appena sulla trentina, anche meno. Sono entrambe accovacciate sul divano-letto della guardiola. E’ un ambiente un po’ squallido, le pareti scrostate, un vecchio calendario solo e triste appeso e una vecchia sedia spaiata. Un ambiente che sa di muffa e che ovviamente non è in uso da tanto tempo. Nell’angolo coperto di vecchie piastrelle bianche un lavandino con i rubinetti rugginosi e un lettino da dottore che sembra essere fuori luogo in questo contesto, infatti sembra di essere in un vecchio ambulatorio, si forse lo è, oppure lo era.
Mi appoggio allo stipite della porta senza farmi vedere da loro. Sono molto vicine e si toccano, si accarezzano ma non ricordo se fossero nude o vestite, forse erano vestite. Continuo ad osservarle mentre iniziano a baciarsi, in maniera innocente, senza lingua, sfiorandosi l’un l’altra le labbra. Una delle due sfiora il seno dell’altra, che a sua volta ricambia. Continuano a baciarsi sempre più in profondità, sempre più voluttuosamente e i loro baci diventano appassionati, hanno sicuramente entrambe le fiche bagnate, hanno voglia, una voglia da impazzire sta montando su per il midollo della loro schiena fino ad esplodere in un turbine che non fa loro capire più nulla. Continuano a leccarsi, a baciarsi, a darsi piacere.
Nell’osservare questa scena mi ritorna alla ...