1. Blade: riforgiatura


    Data: 03/01/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... dissi. Feci per dire altro ma lui mi interruppe. -Privo di equipaggiamenti come sei non c’&egrave possibilità che tu vinca, neppure con i tuoi poteri.-, disse l’uomo. Quella frase mi colpì come un pugno. Se fosse stato così’ Ma quell’essere non aveva ancora finito di parlare. -Tuttavia io posso insegnarti qualcosa. Una tecnica antica come il tempo e letale come una spada.-. Una tecnica. Ci pensai. Seriamente. Allo stato attuale, senza armi né rinforzi, quel tizio era la mia unica possibilità per vincere. -Accetto. Ma desidero sapere il tuo nome.-, dissi. La maschera demonica assunse un’espressione lieta. Avrei potuto dire che sorridesse eppure c’era qualcosa di malevolo in quel sorriso. Un’ombra che calava su quella scena così illuminata. -Mi chiamo Ogun.-, disse presentandosi. -Blade.-, dissi io. -Bene, Blade. Iniziamo subito, ti va?-, chiese. La domanda pareva più un ordine. Ma accettai ugualmente.
    
    Seduto sui talloni, in seiza, ad occhi chiusi, aspettavo. -Scendi dentro di te. Prendi coscienza del tuo corpo. Del tuo intero essere.-, la voce di Ogun mi giungeva da sinistra. I passi di Kukio scandivano il tempo attorno a me. -Dimentica l’esteriore, affacciati sull’interiore.-, disse Ogun. Scesi. Quanto più in profondità scendevo, tanto più mi avviluppava una calma innaturale. O forse, la più naturale delle emozioni. Percepii tutto me stesso. Poi oltre di me. I passi di Ogun e quelli, molto più silenziosi di Kukio. Poi lo sentii. Improvvisamente. Un intento, più che un ...
    ... rumore o un’azione. Mi alzai in piedi con un movimento fluido, puntando la mano destra chiusa a pugno e i suoi artigli estratti al collo della giovane. Che brandiva una spada, quella che avevo visto in braccio a Ogun. -Ottimo.-, disse il maestro. Kukio recuperò la compostezza dopo qualche istante. -Ora. Chiudi gli occhi e rifai. Ma da in piedi.-, mi ordinò Ogun. Eseguii. -Apri gli occhi.-, disse lui. Sollevai le palpebre. Vedevo solo il mondo. Così com’era stato prima e com’era ora. Ma lo sentivo in modo differente. Ogun sorrise. -Ecco. Vedi? Ora senti come sente Kukio.-, disse. Frasi in giapponese tra lui e lei. -Kukio dice che deve metterti alla prova. Tu e lei combatterete.-, disse l’uomo-demone. Annuii. Ordini del maestro.
    
    Non ero propriamente entusiasta di combattere contro una come Kukio, soprattutto considerando quanto era maledettamente più capace di me. Gli ordini però erano ordini. Ci fronteggiammo in quel paesaggio bucolico. Lei mi diede due secondi per mettermi in guardia. Poi mi attaccò. Sicuramente, se qualche lettore ricorda lo scontro che ebbi con Flux penserà le due donne siano pari quanto ad agilità e forza. Falso. Kukio non era fortissima ma era agile come una vipera. Mi costrinse in difesa quasi subito. Poi prese a tempestarmi di colpi, senza lasciarmi possibilità di attaccare. Colpi corti, scientifici. Mi costrinse ad arretrare. Riuscii a colpirla con rapidità ma non servì. Ogni suo colpo era doloroso. S’imponeva dove colpire e colpiva. Era bravissima. Mio ...
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