1. Blade: riforgiatura


    Data: 03/01/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... malgrado dovevo ammetterlo. Seguii i consigli di Ogun, concentrandomi sulle mie sensazioni e difendendomi. Iniziai a parare. La giovane asiatica vide i suoi attacchi andare sempre meno a segno. E finalmente iniziai a colpire io. Non fu esattamente facile. Abbandonai l’idea di attaccare coi soli pugni abbracciando invece l’idea di muovermi completamente. Una forma totale invece di una forma frammentata. Kukio subì un paio di attacchi, poca cosa. Ma la costrinsi a difendersi. -Basta così.-, disse Ogun. Aveva osservato il nostro duello senza battere ciglio. -Come sono andato?-, chiesi. Kukio parve sorridere. O forse fu la mia impressione. -Bene. Ma si può sempre migliorare.-, disse l’uomo-demone. Annuii. Era vero. Ogun si alzò. -Ne parleremo dopo pranzo.-, disse. Effettivamente avevo fame. Entrammo, ci sedemmo e pranzammo. La zuppa era finita ma c’erano delle alghe e del pesce. Mangiai con appetito, così come i miei anfitrioni. Dopo pranzo, l’allenamento riprese. E Kukio mise a dura prova le mie capacità, sia a mani nude che con armi bianche. Ogun s’intromise giusto il necessario da consigliarmi. Quando arrivò il tramonto, sentivo di avere fatto progressi. Forse non enormi, ma progressi. Tra quello e i miei sensi potenziati, forse avevo una possibilità, ora. -Dimmi di nuovo, Blade. Perché sei qui?-, chiese Ogun. -La Mano’ vuole clonare un mutante. Un eroe di nome Wolverine, morto poco tempo fa.-, dissi, optando per la verità. La maschera del demone non si mosse ma potei ...
    ... sentire che quella rivelazione lo aveva sorpreso. -Wolverine’ Potrebbe tornare?-, chiese. -Solo come servo della Mano. Un insulto alla sua memoria. Ma tu, come lo conosci?-, chiesi. -L’ho addestrato io. In parte. Logan era un guerriero nato. Avrebbe anche potuto salvarsi ma scelse di non farlo.-, disse Ogun. Ora entrambi sembravamo persi in un tempo diverso. E in qualche modo, Logan ‘Wolverine’, l’uomo che avevamo conosciuto era, seppur per un solo istante e solo nelle nostre menti, lì. Insieme a noi. -Era un grande uomo.-, dissi. Nessuna risposta. -Sicuramente non rendeva le cose facili a nessuno.-, disse infine Ogun, -Neanche a sé stesso.-. Annuii. Era vero. Mi alzai per andare in camera mia. L’indomani sarei partito, che loro lo volessero o meno. Avevo già temporeggiato sin troppo.
    
    Il letto era comodo ma per qualche ragione non riuscivo a dormire. Troppe domande affollavano la mia mente, più delle risposte. Chi era Ogun? Perché sembrava sapere così tanto su di me? Perché riusciva sempre a dare la giusta risposta per trattenermi in quel suo eremo? E che ruolo giocava in tutto questo la ragazza, Kukio? Volevano davvero aiutarmi? O volevano solo trattenermi lì? In tal caso, non lo avrei permesso. Le mie percezioni erano acuite quanto bastava da permettermi di rivaleggiare con lo stesso Logan. Se avessero voluto avvelenarmi lo avrei percepito, in qualche modo. Allora cos’era? Perché trattenermi lì? Ogun lavorava per la Mano? No. Improbabile. Se così fosse stato mi avrebbe ucciso ...
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