1. Blade: riforgiatura


    Data: 03/01/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Quando sarai guarito. Concorderai che andare ad affrontare la Mano così come sei non porterà che alla tua morte.-, m’interruppe l’uomo con la faccia da demone. Io sospirai. Non aveva torto. Ma quanto sarebbe costata la mia convalescenza? Quanto avrebbe sofferto il mondo per la mia guarigione? Non lo sapevo. Speravo di non saperlo mai. Eppure non c’era molto che potessi fare.
    
    Passai ore a letto. Complice il mio fattore rigenerante che pareva essersi rimesso in carreggiata, incominciai a star meglio. Quando Kukio si presentò a servirmi il pranzo, ero già molto più in forma. La giovane sorrise. Io sorrisi di rimando. -Meglio?-, chiese. Annuii. Lei sorrise. Era davvero bellissima. E improvvisamente mi accorsi di una mancanza essenziale a cui dovevo porre rimedio. -Posso avere dei vestiti?-, chiesi, accompagnando alle parole il gesto di avvolgermi qualcosa addosso. Lei parve accigliarsi. Non capiva? Nel dubbio semplificai il concetto. -Vestiti.-, dissi, scandendo bene le lettere. Improvvisamente la giapponese sorrise. Uscì. Rientrò con una manciata di abiti. Ci misi due ore buone a capire come vestirmi, due ore durante le quali lei mi aiutò (per nulla imbarazzata dalla mia nudità). Infine, due ore dopo ero vestito di tutto punto. -Fuori?-, chiese lei. Annuii. -Non scappa, vero?-, chiese lei. Annuii di nuovo. -Ho imparato la lezione.-, dissi. Sorrise anche lei. Aveva capito. Mi accompagnò lungo la casa. Era una tipica dimora giapponese d’altri tempi ma alcune delle camere ...
    ... erano vuote. Ce n’erano sei. Due erano occupate poi c’erano il bagno e l’angolo-cucina. -Tu dormi con l’uomo?-, chiesi. Lei scosse il capo, per nulla infastidita dalle possibili implicazioni della mia frase. -Lui non dorme qui.-, disse. Annuii. Quello era un mistero ma d’altronde poteva esserci un’altra casupola che lo ospitasse. -Puoi portarmi da lui?-, chiesi, -Vorrei parlargli.-. Kukio annui.
    
    Trovammo l’uomo con la maschera da demone poco distante. Sedeva in un giardino con una katana sulle ginocchia, come pensieroso. -Salve.-, dissi. Ero incerto se inchinarmi o no. Così optai per un cenno del capo. -Salve. Vedo che stai meglio.-, disse lui. La sua voce pareva provenire da un baratro. Un brivido mi scese lungo la schiena ma annuii. -Sì. Sto meglio. Ora’ ci sono alcune cose che dovrei chiederti.-, dissi. L’uomo indicò una panchina in pietra accanto a sé. Mi sedetti. -Innanzi tutto, dov’&egrave la mia roba?-, chiesi. -&egrave tutto nei miei alloggi.-, disse lui. Annuii. Ora ovviamente restava da capire dove fossero i suoi benedetti alloggi’ Ma un problema alla volta. -Parlavi della Mano come se la conoscessi.-, dissi. Toccò a lui confermare con un cenno del capo la mia ipotesi. Kukio restava ferma, assolutamente calma. In attesa. -Conosco la Mano. Ho anche combattuto contro di loro, tempo fa. Salvarti era’ un atto dovuto.-, rispose dopo una lunga pausa, -Ma non farti illusioni: io ti ho salvato ma non sono dalla parte di nessuno. Mi batto solo per me stesso.-. -Capisco.-, ...
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