1. Blade: riforgiatura


    Data: 03/01/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... assieme, fu una rotta. I più cercarono una morte da guerrieri e morirono rapidamente e senza riuscire a vendicare i loro caduti. Altri invece semplicemente balzarono verso le uscite più vicine. Non avevo dubbi che sarebbero tornati al resto della Mano (posto che vi fosse ancora un resto della Mano a cui tornare). Era finita. Restava solo il Logan-clone, immobile, come inebetito. Kukio sanguinava da una decina di ferite. Non ne avrebbe avuto per molto. -Ogun!-, esclamai, -Kukio è ferita, le serve aiuto!-. Il Ninja-Ogun non badò minimamente a me. Anzi si avvicinò al clone di Wolverine, toltosi la maschera, la mise al clone. La replica dell’uomo che mi aveva dato modo di divenire ciò che ero si fissò le mani, mosse un paio di passi. Poi scoppiò a ridere con la voce di Ogun stesso. -Oh, Blade… povero, stupido, Blade.-, disse, -Pensi che io abbia fatto tutto questo a gratis? Pensi che io abbia agito per puro altruismo o mero desiderio di vendetta? Idiota!-, esclamò. -Già. Immaginavo che non eri esattamente mosso dal più puro degli intenti.-, ammisi. Studiai la situazione. Il corpo di Wolverine nelle mani di un combattente del calibro di Ogun significava che sarei potuto morire. Molto in fretta. Ma lasciar andare Ogun avrebbe significato permettergli di compiere ciò che era stato impedito alla Mano. Nessuna scelta, nessuna vera scelta. Sguainai gli artigli. Snikt! -Non penserai davvero di potermi fermare, Blade? Sono Ogun, il signore delle lame, morte fatta carne. Sono il mostro ...
    ... che temevi quando eri ancora bambino.-, rise il demone. -Si dà il caso che io sia cresciuto.-, ribattei. -Capisco. Allora… vinca il migliore.-, sussurrò Ogun. Poi si lanciò contro di me. Evitai i primi due attacchi. Cercai un’apertura, attaccai protendendo il braccio destro. Contrattaccò. La mano destra subì un taglio fortunatamente marginale. Balzai all’indietro ma non abbastanza in fretta da evitare un taglio che mi intaccò il ventre. Ero letteralmente ricoperto di ferite. Mi tenevo in piedi per forza di volontà, sospinta dalla consapevolezza di cosa sarebbe successo se non fossi stato in grado di fermare quel maledetto di Ogun. Gettai uno sguardo a Kukio. Pareva svenuta. O morta. Possibilissimo. Rimanevamo solo noi, dunque. -Blade. Non deve finire così. Pensaci? Cos’ha mai fatto questo mondo per te? O per lui? Wolverine sapeva bene quanto infame fosse la gente. Non meritavano il suo sacrificio e neppure il tuo.-, disse il falso Logan. Scossi il capo, più per scacciare il sospetto che parte delle sue affermazioni fossero vere, che per altro. -Logan lo sapeva. E anche tu. Non negarlo, per lo S.H.I.E.L.D. tu sei solo un altro numero, l’ennesimo milite ignoto da mandare al macello.-, continuò Ogun. “Parla, parla. Intanto mi riprendo”, pensai fingendo di temporeggiare. -E tu cosa mi offriresti?-, chiesi a denti stretti. -Ciò che desideri! Il mondo è grande. A me basta il Giappone e forse la costa cinese… magari Taiwan… È così che era, all’inizio, quando io ero qualcosa di più che ...
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