Blade: riforgiatura
Data: 03/01/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... ho riso quel giorno e ora…”, il pensiero mi attraversò la mente con la rapidità di un lampo quando il sacerdote prese a parlare. -Miei fratelli! Oggi abbiamo ottenuto il risultato che speravamo! Grazie ai nostri sacrifici, abbiamo l’arma che ci permetterà di piegare l’umanità al nostro volere. Vi presento Arma X.-, a un cenno del sacerdote, fu portato alla luce delle torce. Era vestito come uno di loro ma gli artigli (ossei, come i miei) e la stazza non potevano ingannare o mentire. La Mano ce l’aveva fatta. Wolverine era stato clonato e ora era un loro burattino.
Trattenni il fiato un istante, pensando che fosse impossibile, che fosse solo un incubo… -Finalmente siamo pronti a reclamare ciò che ci spetta. Il dominio che le forze della luce ci hanno negato tanto a lungo sarà nostro, fratelli!-, esclamò il vecchio. “No. Non lo permetterò!”, vidi Kukio armeggiare con la propria veste. “Ma cosa?”. Poi accaddero diverse cose simultaneamente. Kukio afferrò la maschera di Ogun. Io impedii a uno dei Ninja di afferrarmi e gli stampai un pugno con artigli in piena gola. Gli altri Ninja ci attaccarono. Kukio schiaffò la maschera di Ogun sul viso di un Ninja e il non morto prese a combattere i suoi simili con un abilità che consideravo innaturale persino per quegli esseri. Improvvisamente non eravamo più due contro cento ma tre contro novantanove. Evitai una spada, schivai un nunchaku e decapitai un nemico con la katana che avevo estratto prima di parare un altro fendente. Anche ...
... Kukio pareva in difficoltà. L’unico che se la cavava era il ninja con la maschera di Ogun. Rideva selvaggiamente nel tono dell’uomo che mi aveva ospitato, la spada continuamente in movimento, ogni parata il preludio a un nuovo movimento. Ogni attacco concatenato. La perfezione di quello stile era… Assoluta. Neppure un mio vecchio maestro di Kendo aveva quella fluidità di movimento. Improvvisamente, mentre abbattevo qualcosa come il quindicesimo ninja, capii. La maschera era Ogun, non l’uomo che la portava. Logico. Kukio l’aveva portato lì come rinforzo. Non me l’aveva detto però. C’era sotto qualcosa. Archiviai quella domanda conficcando la lama spezzata della mia spada nel petto di un altro avversario e schivando un nunchaku. Non riuscì a evitare un sai che mi strappò la veste disegnando un taglio cremisi sul mio petto. Colpii di risposta e trapassai il cranio del Ninja che si sfaldò in cenere. Punito. Kukio era una furia. Aveva ferite lungo le braccia (tutti tagli poco importanti ma tutti assieme fanno un gran bel problema) ma non cedeva. Abbatteva i Ninja con colpi rapidi ma privi della fluidità del Ninja-Ogun, il quale aveva momentaneamente finito i Ninja e si era lanciato sul vecchio sacerdote, che tentò di dissuaderlo dicendo qualcosa che andò perso nel clamore generale. Poi la lama di Ogun calò abbattendosi sul collo dell’anziano. La morte del loro leader parve spezzare qualcosa nei seguaci della Mano che subito presero a disperdersi. Non lo fecero rapidamente e tutti ...