1. Blade: riforgiatura


    Data: 03/01/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Vuoto assoluto nella mia mente. Non capivo proprio come avevo superato quella prova. Eppure Kukio pareva convintissima del mio valore. Possibile che mi stesse ingannando ancora? La guardai. No. Non sembrava proprio. -Vuoi restare? Io ho riposato abbastanza.-, disse lei. -&egrave che’ era tutto un test?-, chiesi. Ero confuso oltre ogni dire. -Sì.-, rispose lei con semplicità. Nessun’altra parola. Sì e basta. -Perché’ perché adesso?-, chiesi. -Perché non tutto si può’-, si fermò, cercò la parola adatta, -Simulare.-. -Capisco.-, in realtà molto mi era ancora oscuro come la notte stessa ma andava bene così. Non avevo bisogno di capire. Solo di decidere. E la decisione era banalmente semplice. Avrei accettato il suo aiuto. Era la sola possibilità che avevo per affrontare la Mano al meglio. -Sei americano?-, chiese lei improvvisamente. Era seduta sul letto. Assolutamente calma. -Sì. Di New York.-, dissi. -Ah’ sulla costa?-, chiese. Sorrisi e annuii. ‘E tu?-, chiesi. -Io vengo da Hokkaido.-, disse lei, -Mio padre e mia madre erano pescatori. Gente’-, altra pausa alla ricerca della parola giusta, -all’antica.-. -Capisco. Non dev’essere facile. Insomma’ col Giappone che cerca di diventare sempre più moderno’-, dissi. La giovane annuì. No. Non era facile, lo vedevo. -Mio padre mi ha detto che non sono abbastanza bella per diventare moglie di qualcuno importante. Così mi ha mandata dai miei parenti su queste montagne. La Mano li ha uccisi e Ogun mi ha preso con sé.-, disse lei. Era ...
    ... vero? Non lo era? Mi accorsi che non m’importava quasi più di tutto ciò. Forse stavo semplificando troppo ma la verità era che tutto quanto si riduceva a me e alla mano. Lo scontro finale. -Mi spiace. Per me sei bellissima.-, dissi. Non era una bugia, lo pensavo davvero. E Kukio se ne accorse. Sorrise e io sorrisi a mia volta. -Lo pensi davvero?-, chiese. Annuii, serissimo. -Ne sono convintissimo.-, dissi. Lei sorrise di nuovo. Forse un po’ imbarazzata da quel complimento così grande. Poi abbassò gli occhi. -Ho ventiquattro anni e non ho mai avuto un ragazzo’ Tutti troppo impegnati a scegliersene un’altra.-, disse. Io annuii. Era un po’ anche la mia storia, almeno in parte. -Blade’-, s’interruppe, come timorosa. Io attesi, senza volerla forzare. Se avesse voluto avrebbe parlato, oppure se ne sarebbe stata in silenzio. Ma non ero indifferente come amavo credere. La volevo? Sì. Decisamente sì. Attesi, lasciando che il silenzio stillasse tra noi. -Tu credi’ che’-, pausa. Si fermò improvvisamente. Come timorosa di continuare, o forse desiderosa di riformulare una domanda la cui enorme importanza richiedeva la giusta forma. -Questa notte’ queste ore potrebbero essere le ultime. Per tutti e due.-, dissi io, -Se devi dire qualcosa trovo sia importante che tu lo faccia ora. Perché una volta finita questa notte andremo verso un giorno sanguinoso che ci vedrà vittoriosi o cadaveri. Se devi parlare dunque, parla.-. Lei parve concentrarsi. Annuì. -Tu’ vorresti’-, altra pausa. E poi un ...
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