Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Spagna (Semifinale)
Data: 03/01/2020,
Categorie:
Incesti
Sensazioni
Voyeur
Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu
... rete sollevata dall’altra parte, fece lo stesso per raggiungerla. Solo a quel punto si resero conto di essersi intrufolati in una stazione delle corriere, nella zona di deposito degli autobus. Tutto era buio, probabile che di notte non ci fossero corse attive e che lì in stazione non ci fosse nessuno. Corsero verso uno dei tanti autobus blu parcheggiati, e lo usarono come scudo per nascondersi. Ilaria sentiva il cuore scoppiarle nel petto, temeva quasi che un infarto potesse raggiungerla da un momento all’altro. E anche quello di Paolo batteva all’impazzata, sia per la lunga corsa che per le infinite emozioni della serata. Stettero lì un minuto buono, in silenzio e ansimanti, appoggiati con la schiena al lato della corriera. Quando poi finalmente trovarono la forza per voltarsi l’uno verso l’altra, si guardarono negli occhi, e fu per loro inevitabile lasciarsi andare ad una risata nervosa, quasi incredula. Quel momento liberatorio durò forse dieci secondi, prima che sentissero nuovamente avvicinarsi la sirena della polizia. Istintivamente, Paolo abbracciò sua cugina, quasi come se volesse farle scudo col proprio corpo, e rendere entrambi il meno visibili possibile.
La sirena aumentò di volume, si avvicinò, fu praticamente fuori dalla rete di metallo… e poi continuò la propria corsa, si allontanò, fino a divenire nuovamente un suono distante e impercettibile. I loro visi erano uno di fronte all’altro, i nasi praticamente si toccavano. Gli occhi di Ilaria si perdevano in ...
... quelli di Paolo passando rapidamente da uno all’altro, troppo vicini a lei per guardarli contemporaneamente. Le bocche, ancora aperte e bisognose di ossigeno, a mezzo respiro di distanza. Il bum-bum-bum dei loro cuori, invece di rallentare, era ancora più accelerato. In un secondo, le labbra si sfiorarono. E poi lo fecero di nuovo, ancora più vicine. La punta della lingua di lei fece timidamente capolino, lui ritrasse istintivamente la testa e la guardò, sempre col respiro mozzato dall’emozione. E poi si rifiondò in avanti con passione, permettendo alle due bocche di incontrarsi finalmente, come due metà della stessa mela. Alle lingue di toccarsi, di unirsi in una danza calda e umida. Le posò una mano tra collo e guancia, col pollice ad accarezzarle dolcemente lo zigomo. L’altra invece, con tutto il coraggio di cui disponeva, la portò sul petto per afferrarle un seno. Che tette morbide, aveva sua cugina. Nel sentire quanto era dritto il capezzolo sotto ai polpastrelli, si eccitò ancora di più, tanto che Ilaria sentì il cazzo duro quasi bucarle la pancia. Quando lei staccò la bocca dalla sua, senza riuscire mai a chiuderla per via del respiro ancora affannoso, si guardarono di nuovo. La sua espressione si tramutò in un sorriso, sembrava quasi che gli stesse dicendo «Sì, lo so, lo stiamo facendo davvero».
Poi il suo sguardo andò più giù, per osservare da vicino quell’arnese così bello e marmoreo che lui le stava strusciando addosso. Ma l’aveva avuto così per tutta la corsa? O ...