Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Spagna (Semifinale)
Data: 03/01/2020,
Categorie:
Incesti
Sensazioni
Voyeur
Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu
... invece guardò incredulo i due ragazzi a terra, e capì che il prossimo sarebbe stato lui. Fissandolo con odio, quasi dandogli la colpa di quanto era appena accaduto, Carlos infatti caricò il braccio e sferrò un gancio verso la sua povera faccia. «No!» urlò Ilaria con voce acuta, quasi rotta dal pianto, proprio mentre con un riflesso istintivo suo cugino si sfilava di lato, schivando il colpo. A causa dello slancio, e delle precarie condizioni psico-fisiche in cui versava, Carlos non frenò la corsa e ruzzolò a terra, con la faccia nella sabbia. Paolo si voltò allora verso sua cugina, che come lui aveva gli occhi sbarrati per la paura. E a quel punto le rivolse un urlo secco: «Corri!».
Come avevano fatto ad arrivare a quel punto? Un minuto prima, c’erano sei ragazzi in spiaggia che si divertivano, si stuzzicavano, forse erano sul punto di abbandonarsi alla passione. Un minuto dopo, due di loro correvano come pazzi, completamente nudi, per le strade del paese senza neanche voltarsi indietro. Dovettero pensare in fretta, Ilaria e Paolo, e la rocambolesca fuga sembrò loro un’alternativa migliore rispetto al restare lì a prendere le botte. Il ragazzo era riuscito a raccogliere al volo quasi tutti i suoi vestiti, mentre Ilaria aveva afferrato l’abito e la borsetta, decidendo di rinunciare a quel perizoma che probabilmente aveva appoggiato lì vicino, ma che proprio non vide. Non pensarono neanche per un secondo di perdere tempo per rivestirsi. Iniziarono invece una corsa a ...
... perdifiato che li portò presto fuori dalla spiaggia. Provarono a prendere stradine secondarie, alla ricerca di un posto in cui nascondersi, ma fu inevitabile incontrare persone lungo il percorso. Qualcuno rise, altri gridarono, qualche ragazzo fischiò ed applaudì. Non se ne curarono, la paura di avere un toro spagnolo che li inseguiva – come se fossero stati a Pamplona – era più forte della vergogna. Dopo una corsa infinita, si decisero a rallentare nei pressi di un parchetto poco illuminato, bisognosi di riprendere fiato. Paolo si guardò indietro, e non vide alcun inseguitore. Per quello che ne sapevano, magari il toro era ancora disteso sulla sabbia, a combattere con lo stordimento dell’alcol. Sembrò il momento giusto per rivestirsi… almeno fino a quell’improvvisa e potente luce blu, accompagnata dal suono di una sirena, che fece prendere un nuovo spavento a entrambi.
Ci mancava solo l’arresto per atti osceni in luogo pubblico, per dare un senso alla serata. Paolo e Ilaria ripresero a correre, attraversando il parchetto per provare a uscire dall’altro lato. E dopo almeno altri trecento metri di fuga, schivando pure i gruppetti di tifosi che dopo la vittoria erano usciti con tanto di bandiere per festeggiare, Paolo notò lungo il marciapiede un buco nell’angolo di una rete metallica. Incurante della possibile aggiunta di violazione della proprietà privata ai suoi capi d’accusa, afferrò la rete e la tirò, invitando sua cugina a infilarsi nel buco. Dopodiché, mentre lei teneva la ...