1. Cuck, bull e pepite


    Data: 29/12/2019, Categorie: Tradimenti Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69

    ... stantuffare sul serio, senza nessun garbo, ne' tregua, rudemente, sbattendo con forza il pube contro le sue forti natiche. Me la sto sbattendo come una vacca e glielo dico: “Prendi vacca, te lo sei meritato. Sei stata brava.” Ogni tanto le allungo una sculacciata potente, tanto per farle capire chi comanda. Lei accetta, gode e ringrazia: “Si, fottimi tutta, sbattimi, sono una vacca, la tua vacca, sfondami”. Per tutta risposta la gratifico con una sculacciata tanto forte che penso “ora la ribalto”, invece non solo la incassa come se fosse una carezza, ma scoppia in un altro orgasmo squassante: “Vengo, sto venendo, vengrumpf...”
    
    Porca miseria, penso, questa gode proprio che è un piacere, un orgasmo dietro l'altro, quanti sono ormai tre... quattro... Mi prendo una tregua, giusto per tirare un po' il fiato, sono tutto sudato, il cazzo mi scivola fuori, lei si accascia sul tappeto ansimando, ancora bendata.
    
    Un pensiero perverso e troppo egoista mi attrae. Le afferro le caviglie e le spalanco le gambe a compasso, la pancia per terra. Striscio in alto fra le sue cosce, le allargo le natiche: “Ti sei fatta il clistere come prescritto?”
    
    “Si, padrone!” risponde con un filo di voce.
    
    “Padrone un cazzo! Voglio solo incularti e farti un clistere di sborra...” penso. Le sue chiappe sono due morbide colline invitanti, troppo invitanti. Le separo allargandole il solco e mettendo a nudo quel fiore scuro e segreto. Lo riempio di saliva e con un dito lo violo senza pietà. Lei geme, ...
    ... sculetta ma non si rifiuta. Le dita diventano due, il mio cazzo sussulta invidioso. Lo guardo e vedo che il condom è ridotto ad un brandello stracciato, arrotolato alla sua radice. Me ne frego e accompagno con la mano la cappella, forzandola a violentare lo sfintere anale di Carla.
    
    La cappella tenta di sfuggire su o giù ma le dita la costringono a stare sul pezzo e finalmente entra. Carla sta dicendo qualcosa tipo “male... cane...” non le do retta e spingo. Entro. Aahh! Che bello! Lo sfintere mi stringe il pene come se volesse strozzarlo, ma non è un dolore, è un piacere! Poi sento che la stretta si allenta e comincio a godermi il dolce su e giù. Su e giù, l'altalena del piacere. Carla ora tace. Dopo un po' di tempo, quanto? boh? In quei momenti il tempo non ha più un valore, dopo “un tot” anche lei comincia ad assecondare il mio su e giù: le piace! “Ti piace, Carletta?” Mi sento affettuoso, la vezzeggio mentre me la sto inculando di brutto. Mi piace però che mi assecondi, questo me la fa quasi amare. “Si, tesoro!” risponde sospirosa.
    
    “Tesoro!” ripeto fra me e me, mentre ci do sempre più forte, cominciando a produrre quel 'ciaf, ciaf' tipico delle superfici di pelle bagnate che sbattono fra loro. “Tesoro!” ora lo dico e lo ripeto ritmicamente ad ogni colpo “Tesoro, tesoro, tesoro... godi tesoro, mi fai impazzire, tesoro, ti sto fottendo nel culo, tesoro...” Finché non lo sento arrivare, mi monta dentro pian piano, come lava in un vulcano, direbbe un poeta, come l'acqua ...
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