Vorrei ma...
Data: 26/12/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: dreamofthebluturtles, Fonte: Annunci69
... mio corpo vagarono liberi. Fino a quando dal corridoio mi sembrò di udire dei passi. Direi certamente dei tacchi, farsi sempre più vicino. In realtà faticavo ad ascoltare, ero letteralmente catturato dalla bocca di Lucrezia. Ma alla fine l’ombra che scorsi per un attimo anticipo il mio stupore....
“Buonasera ragazzi” Era Daniela, vestita come nel precedente incontro, tre bicchieri ed una bottiglia di vino in mano.
Anche Lucrezia si fermò, lei sorridendo maliziosa. “Credevo ti fossi addormentata.”
“Lucrezia quando hai in mano un pisello componi pensieri sciocchi. Ho ascoltato ogni gemito, ogni rumore dei vostri corpi. Ora voglio vedervi. Fate come se io non ci fossi”
Daniela si andò a sedere su una sedia vicino al tavolino del soggiorno, si versò del vino in uno dei tre bicchieri e iniziò a sorseggiarlo.
Lucrezia fissando la sua compagna negli occhi riprese il sontuoso pompino. Il tutto con maggior vigore e ancor più passione. La lingua era come un pennello pronto a dipingere una tela completamente bianca. Io ero fisicamente in completo abbandono, ma volevo entrare dentro lei, la volevo totalmente.
Mi tirai su, issandola sopra di me. Il perizoma scivolò giù rapido e il mio pisello prima puntato all'ingresso della sua figa, entrò dentro. Condussi io il ritmo inizialmente, irruento e vigoroso. La tenni ferma sopra di me mentre entravo ed uscivo. Con lo sguardo riuscivo ad intravedere Daniela sullo sfondo che appoggiato il bicchiere sul tavolo aveva ...
... delicatamente iniziato a masturbarsi con le dita fissandoci.
Lucrezia godette, ma non era il ritmo che le piaceva, si avvicinò al mio orecchio: “lascia condurre a me ora”.
Il ritmo cambiò, molto più lento con il bacino si spostava in avanti conducendo il mio pisello dentro di lei nel percorso giusto per portarla nuovamente all'orgasmo, poi nuovamente su e giù ritmico, ma senza divenire irruento. Le sue mani appoggiate sul mio petto cercavano i capezzoli e nel trovarli e nella foga si prese la licenza poetica di torcermeli, senza conoscere la mia vena parzialmente masochista.
Da dietro sentimmo Daniela mugolare e invocare il nome della compagna, lei si girò e nel vederla la vidi torcersi le labbra, si alzò di scatto dalla posizione in cui la stavo penetrando, e si mise a a carponi sul tappeto del soggiorno con lo sguardo rivolto verso lei “seguimi, non te ne pentirai” inarcò il sedere verso di me, e quel gesto fu un chiaro invito. Scesi dal divano, le sollevai totalmente il vestito scoprendo un culo di bellezza uguale alle sue gambe.
Per me fu come un drappo rosso passato davanti agli occhi di un toro. Entrai dentro la sua vagina con decisione e la penetrai. La penetrai guardando la su compagna che teneva lo sguardo puntato su di lei mentre si masturbava, ricambiata da quello di Lucrezia ormai priva nel gioco di ogni freno inibitorio intenta a gemere, gemere di piacere che so per certo essere prodotto da me fisicamente e da Daniela in un antico desiderio di coppia che quella ...