Vorrei ma...
Data: 26/12/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: dreamofthebluturtles, Fonte: Annunci69
... sostenere un gioco con oscillava tra il non dar nulla per scontato e l’eccitazione per qualcosa che la cena preparava ed il dopocena avrebbe consumato.
Cibo buono, vino buono, un Vermentino che con il menù di mare scendeva piacevolmente. Il delicato piede di Lucrezia sotto il tavolo a stuzzicare la mia già poco propensa vena di resistenza.
“Senti, ma perché hai aspettato tutto questo tempo per farti risentire?”
“Beh io sono una ragazza a cui piace essere cacciatrice, ma anche farsi desiderare. E volevo essere certa che mi desiderassi molto. Poteva andar male, ma avevo anche la consapevolezza che se fosse andata bene ne sarebbe valsa la pena. Stai tranquillo, Daniela sa tutto ed è contenta di questa uscita”.
Quest’ultima affermazione fu accompagnata da un occhiolino furbo a cui non riuscii a dare una connotazione definitiva.
Finita la cena, pagato il conto e presa la via delle macchine, fu lei a rompere l’indugio.
“Che ne pensi, discoteca o un buon bicchiere di vino a casa mia?”
“Adoro casa tua, e adoro il tuo vino. Qualunque esso sia” Fu la mia risposta accompagnata da un sorriso furbo. Entrambi scoppiammo in una sonora risata.
“Chissà perché immaginavo la tua preferenza.”
“E immaginavi bene Lucrezia, però ora guido io perché te hai bevuto più di me.”
Ripartimmo con la mia macchina verso la casa di Lucrezia distante una ventina di minuti di macchina dal ristorante. Con la coda dell’occhio non riuscivo a non guardare le lunghe gambe che madre ...
... natura le aveva donato.
Alla fine cedetti e la mano scivolò sul ginocchio e su fino alla coscia. Lei non aspettava altro: “se allunghi le mani, dovrò allungarle anche io per ricambiare” e senza darmi il tempo di replicare sfiorò con le dita la coscia accarezzando poco a poco sempre più sotto e facendo scivolare la zip dei pantaloni.
“Lucrezia se vuoi la certezza di arrivare a casa integri dovresti, come dire, trattenerti”.
“Mi sto trattenendo R. non lo vedi.” E le dita entrate dentro i pantaloni accarezzarono con delicata maestria il mio pene.
Arrivati a destinazione in qualche modo percorremmo pochi passi a piedi. Ogni sguardo che si posava sopra un determinato particolare, riportava a mente l’incontro di settimane addietro, la casa, le stanze, le dinamiche erano però mutate. Una donna bella e intrigante mi aveva avvolto nella sua tela dipinta di rosso. Un rosso fuoco, pronto a saltare fuori. Entrati in soggiorno quel fuoco divampò in tutta la sua intensità.
Mi portai dietro di lei, accarezzandone le spalle: “le spalle di una donna sono gli avamposti della sua mistica.” (Non vi entusiasmate non è mia è di Al Pacino nell'Avvocato del diavolo NDR).
Lei sorrise chiudendo gli occhi. “Lasciati andare. Fai viaggiare la tua mente e ascolta i tuoi sensi. Lasciali liberi di godere. Lasciami libero di farti godere.” (Se volete entusiasmarvi, questa è mia NDR) Un sospiro da parte sua fu l’esplicita risposta.
Le baciai il collo, le spalle le braccia...mi inginocchiai di ...