Babbo natale a casa di giulia
Data: 25/12/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
Erano le 23.30 del 24 dicembre e me ne stavo seduto in auto vestito di tutto punto. Il vestito rosso col cappuccio, barba e capelli bianchi, cintura e stivaloni neri. Il costume era perfetto, sembravo un vero Babbo Natale. Nel cofano i regali che avrei dovuto consegnare: una scatola gigante della Lego, un trenino Ikea, un orso di peluche, ed una bambola di stoffa. Dovevo aspettare ancora una trentina di minuti prima di poter suonare il campanello di quella casa. “A mezzanotte in punto” si era raccomandata Giulia quando mi aveva ingaggiato.
Era successo la domenica precedente. Da diciotto giorni lavoravo come “Babbo Natale” presso un grosso centro commerciale alla periferia di Treviso. Uno di quei lavoretti che ti servono quando sei studente per raggranellare un po’ di euro da spendere poi durante le feste.
Il primo weekend mi ero anche divertito nel vedere il sorriso dei bimbi che si avvicinavano a me titubanti, per poi sciogliersi quando li stringevo in un abbraccio o gli davo un regalino o una caramella offerta dai negozi che sponsorizzavano l’iniziativa.
Non vi dico poi le richieste di foto e di selfie “con Babbo Natale” che partivano più dai genitori, entusiasti di poter immortalare il momento, quasi fossero diventati bambini a loro volta, che dai figli.
Col passare dei giorni però, come in tutte le cose, l’entusiasmo iniziale aveva lasciato spazio alla routine e a una certa dose di fastidio: i bambini a volte mi tiravano la barba, i genitori erano sempre ...
... più insistenti, avevano fretta, non avevano tempo da perdere. Man mano che si avvicinava il Natale avevo osservato come l’incombenza dei regali da acquistare prendeva il sopravvento rispetto al piacere di farli.
Giulia mi colpì anche per questo, per la sua pazienza. L’avevo notata che mi stava osservando da diversi minuti. Era sola, senza figli, e questo era già abbastanza strano. Aveva un bel viso dolce, due occhi verdi ma apparentemente tristi, i capelli ramati. Indossava un piumino verde militare di quelli lunghi e imbottiti, ed un paio di stivali marroni in pelle. Aspettò che fossi un attimo da solo, senza marmocchi attorno per avvicinarsi.
“Buongiorno, mi scusi se la disturbo, dovrei chiederle un favore” mi disse.
“La prego nessun disturbo, cosa posso fare per lei” risposi con la voce profonda da Babbo Natale.
“Ho visto come interagisce con i bambini e se ha tempo e voglia vorrei ingaggiarla come Babbo Natale per i miei figli. La pagherei bene” aggiunse.
“Oddio, non saprei, non l’ho mai fatto per dei privati, per una famiglia…” risposi un po’ sorpreso dalla proposta.
“Le spiego brevemente: fino lo scorso anno il ruolo del Babbo Natale che portava i doni la notte di Natale lo faceva sempre mio marito. Purtroppo a settembre ha avuto un incidente ed è morto. Ecco, mi dispiacerebbe che i miei figli, Carlo e Maria, che hanno 6 e 4 anni, oltre a non avere più il padre quest’anno provassero anche la delusione di non vedere neanche Babbo Natale. So che può ...