Il debito di mamma (racconto trovato in rete)
Data: 24/12/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Autore: zizzi87, Fonte: xHamster
La mia vita trascorreva abbastanza lenta e monotona, niente emozioni, niente trasgressioni, anche con mamma andava tutto bene, ogni tanto usava il mio appartamentino in Via Pavia con il “suo” ginecologo, in università avevo addirittura dato i primi tre esami, nulla di ché, appena sufficiente, tanto papà diceva che i voti del biennio non facevano media, comunque tant’è, poi un giorno la mamma mi chiama e mi dice che mi viene a trovare, e cosa sarà mai successo?
Mamma è nervosa, tesa, le faccio un the, le sue mani sembrano in moto perpetuo, cerco di calmarla ma non è facile, poi scoppia a piangere e si sfoga :
La mamma gioca, sì è una giocatrice incallita, io pensavo solo a bridge, con le sue amiche una o due volte la settimana ma non è così, mi spiega che una delle sue tante amiche “per bene” l’ha accompagnata in un posto, qualche mese prima e, lei ha continuato ad andarci anche da sola, a volte vince a volte perde, ma questa volta ha perso molto, molto più di quanto possa recuperare da papà senza insospettirlo, lei gioca a chemin, non chiedetemi com’è che si gioca perché non lo so, so solo che ha fatto un “buco” di dieci milioni e che il giorno dopo scade il termine per pagarli, chiaramente non li ha, le chiedo se non c’è qualcuno che possa prestarglieli, ma risponde che sono tutti amici suoi e di papà e questi lo verrebbe a sapere subito, le chiedo dei suoi gioielli, ma qui la confessione, li ha già usati facendosene fare di falsi per non insospettire papà, uffah che ...
... storia, cerco di tranquillizzarla ma non c’è verso, allora le prometto di accompagnarla il giorno dopo e vedremo cosa si può fare, visto poi che papà è, come al solito, in giro per l?Italia le propongo di fermarsi a dormire e così fece.
Il giorno dopo, a colazione, mi raccontò che si trattava di un locale, chiaramente clandestino, dove si giocava d’azzardo, era di proprietà di due fratelli, probabilmente, anzi sicuramente, legati alla malavita, ma pensa in cosa doveva andare a cacciarsi la mia mammina? Il suo timore, comunque, non era che potessero farle del male, del resto aveva sempre pagato, bensì che facessero in modo che papà lo venisse a sapere e, questo sarebbe stato “assolutamente improponibile”, mia madre ha sempre usato questi termini, se non si fosse trattato di una situazione così drammatica, sarebbe stato da ridere.
Il pomeriggio ci truccammo, ci vestimmo con attenzione, mamma diceva che si trattava di un locale elegante, e poi, con il mio maggiolino ci dirigemmo verso Piazza Napoli, da lì verso il Lorenteggio e, dietro Piazza Frattini trovammo un parcheggio, la palazzina era abbastanza anonima, praticamente una villetta, le finestre erano chiuse da persiane, dall’esterno non sembrava che lì si svolgesse una qualsiasi attività, ma mamma suonò al citofono e subito il cancelletto si aprì, attraversammo il giardino e poi salimmo alcuni gradini per arrivare all’ingresso, lì mamma suonò ancora un campanello posto di fianco al portoncino e, subito ci venne aperto, ...