1. La sua troia - i


    Data: 18/12/2019, Categorie: Etero Autore: NoOne8, Fonte: Annunci69

    ... uomo.
    
    “Ti stavi toccando?”
    
    “Sì, padrone.” Rispose timidamente.
    
    “Ti è piaciuto farti scopare la bocca, eh?”
    
    “Sì, padrone…” replicò ancora con un pizzico di vergogna, nonostante avesse il viso imbrattato di saliva e umori.
    
    “È inutile che fai finta di vergognarti, lo sappiamo entrambi cosa sei.”
    
    Serena abbassò lo sguardo. In realtà, a Marco erano bastati cinque minuti per farla sentire molto più troia di quanto non fosse riuscito a ottenere il suo amante, che si era limitato a un po’ di turpiloquio e alcuni messaggi un po’ più spinti prima di quell’unico incontro per cui adesso stava pagando caro, ma volentieri.
    
    “Dillo, dì cosa sei…”
    
    “Sono una troia…” replicò Serena abbassando un filo la voce.
    
    “Lo sei. Ma non mi sembri abbastanza convinta… Ripetilo, fammi sentire che l’hai capito, che ci credi.”
    
    “Sono una troia.” Affermò a voce più alta.
    
    “Brava e cosa vuoi, troia?”
    
    Serena rimase alcuni secondi in silenzio a pensare quale fosse la risposta giusta o, quanto meno, la migliore che potesse dare.
    
    “Voglio il tuo cazzo.”
    
    Marco sorrise.
    
    “Questo?” Le chiese, stringendoselo per la base, agitandolo verso il viso della donna, ancora in ginocchio tra le sue gambe.
    
    “S… Sì.” Fu la risposta di Serena, quasi ipnotizzata dall’oscillazione di quel bastone lungo e duro.
    
    L’interrogatorio la stava facendo bagnare ancora di più in anticipazione.
    
    “E pensi di essertelo meritato, troia?”
    
    La incalzò Marco, cominciando a schiaffeggiarla sulle guance e ...
    ... sulle labbra con il suo scettro. Serena accettò volentieri quella punizione, indecisa se rispondere o tirare fuori la lingua.
    
    “Io… non lo so…”
    
    “Bugiarda, sai benissimo di non essertelo meritata. Allora? Come vuoi convincermi?”
    
    La moglie intuì immediatamente la risposta, tirando fuori la lingua, lasciando la bocca spalancata.
    
    “Ma guarda che zoccola che sei! Lo vuoi di nuovo in bocca?”
    
    Serena annuì, obbediente, senza chiudere le labbra. Marco la guardò sorridendo, iniziando a sbatterle il cazzo sulla lingua, quindi lo allontanò, come se ci avesse ripensato.
    
    “No. Per meritartelo dovrai impegnarti di più. Mettiti a pecora, cagna. Fammi vedere quel culo.”
    
    La donna lo accontentò subito. Lentamente, senza alzarsi, si girò, dando le spalle al suo padrone. Quindi, si buttò giù appoggiandosi sulle braccia, tenendo bene alto il suo culo tondo e sodo, ancora fasciato dai leggings visibilmente bagnati tra le gambe.
    
    “Avvicinalo.” Ordinò Marco.
    
    Senza muovere le ginocchia dal tappeto, Serena portò indietro le braccia, alzando ancora di più le sue chiappe, offrendole al marito come su un piatto d’argento.
    
    L’uomo, ancora seduto sul suo trono, si chinò in avanti, portando la mano destra sull’elastico dei pantaloni, tirandolo leggermente a sé per saggiarne la consistenza. Quindi, senza preavviso, agguantò la cucitura centrale con entrambe le mani, strappandola.
    
    “Ma!” protestò Serena.
    
    “Tanto non ti serviranno più.” Spiegò Marco.
    
    Le sue mani allargarono bene ...
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