La sua troia - i
Data: 18/12/2019,
Categorie:
Etero
Autore: NoOne8, Fonte: Annunci69
Era successo per sbaglio. Marco aveva trovato il telefono di sua moglie abbandonato sul comodino della camera da letto, illuminato da una notifica. Il testo sullo schermo era inequivocabile:
- Ti è piaciuto sentirti una troia?
Non sentì il bisogno di sbloccare il telefono per leggere il resto della conversazione. Serena, era uscita per fare un po’ di spesa sotto casa, sarebbe tornata presto e adesso aveva bisogno di pensare.
Marco si rifugiò nel suo studio, seduto sulla poltrona dell’angolo salotto dove riceveva i clienti, a rimuginare su quello che aveva visto.
Pensò a quante volte si era dovuto contenere, a come Serena stessa si era sempre opposta a quel genere di volgarità, che in realtà a lui tanto piacevano e che, come aveva appena scoperto, a quanto pare piacevano anche a lei.
Gli passarono davanti anni di compromessi sulla sua vita sessuale, perché in fondo lei gli aveva fatto sentire, senza mai dirlo però, che quel modo di intendere la loro intimità, era sbagliato.
Qualcosa si spezzò. Non il suo cuore, aveva un po’ troppa esperienza per piangersi addosso come un bambino. Quella che si era inevitabilmente spezzata era la maschera di marito che si era fabbricato da solo, pensando che fosse la cosa giusta da fare.
In quel momento, prima che riuscì a elaborare altri pensieri, sentii il portone di casa aprirsi e richiudersi pochi secondi dopo.
“Amore?” Serena lo chiamò dall’ingresso. Non rispose.
“Amore? Dove sei?” Insistette.
“Nello ...
... studio…” replicò stavolta Marco, con tono brusco.
La moglie lo raggiunse subito, trovandolo accigliato.
“Che succede?” indagò.
“Vieni, inginocchiati qui.” Le ordinò. Serena trovò strana quella richiesta, ma vedendo il marito così turbato la accontentò senza pensarci troppo.
“Hai dimenticato questo”, Marco le lanciò il telefono.
La donna prese lo smartphone, trovando subito quella notifica. Sgranò gli occhi.
L’uomo la guardava dalla sua poltrona come un re osserverebbe un suddito dal suo trono prima del giudizio.
“Per favore, fammi spiegare.”
“Cosa c’è da spiegare? Mi sembra abbastanza chiaro, no? Sei una troia.”
Serena rimase in silenzio, abbassando lo sguardo come se fosse un nascondiglio sufficiente.
“Allora, rispondi: sei una troia sì o no?”
“S-sì…” rispose la donna con un filo di voce.
“Non ti ho sentito. Parla a voce alta.”
“Sì.” Replicò Serena, provando a essere più decisa.
“Sì, cosa?”
“Sono una troia…”
Marco la guardò soddisfatto.
“Ma Amore, io…”
“Zitta. Non voglio scuse. E non chiamarmi ‘Amore’. Da oggi per te sono solo Signore o Padrone. Prendere o lasciare. Capito?”
Serena rimase in silenzio per alcuni secondi a considerare l’offerta. Avrebbe mai potuto fargli cambiare idea? Le cose sarebbe mai tornare come prima? Ma soprattutto, voleva veramente che tornassero come prima?
Si era già pentita di quella breve, purché emozionante, relazione extraconiugale e la reazione di Marco gli stava chiaramente dimostrando che ...