1. Andrea


    Data: 16/12/2019, Categorie: Trans Autore: lisaslut, Fonte: Annunci69

    ... l’officina.
    
    Una volta entrati, nella penombra, vidi la figura di un uomo in tuta da meccanico che si avvicinava.
    
    “Lui è Mauro il mio socio” disse Antonio “sembra cattivo ma è un bravo ragazzo”
    
    “Ciao, mi chiamo Andrea” cinguettai
    
    Mauro era un uomo alto con la testa rasata e lo sguardo duro. Era un po’ più alto di Antonio e anche più in carne.
    
    Ai miei occhi non era bello come lui ma era decisamente molto virile e attraente..
    
    “Ciao” rispose tendendo la mano.
    
    La afferrai e lui si avvicino per darmi un bacino sulla guancia come si fa in genere con le ragazze che si conoscono.
    
    Quel contatto mi piacque.
    
    Antonio si defilò dicendo che sarebbe tornato subito ed entrò in un piccolo ufficio laterale.
    
    Io rimasi solo con Mauro. All’inizio mi sentivo imbarazzato, quell’uomo m guardava in un modo strano che mi metteva a disagio, quasi mi stesse spogliando, era il tipo di sguardo lascivo che in genere gli uomini regalano alle donne che le eccitano.
    
    “Sei uscito ora da scuola ?” chiese
    
    “Si, Antonio mi è venuto a prendere” risposi sorridendo
    
    Mauro rivolse l’attenzione al motore dell’ auto con il quale stava trafficando poi si guardò intorno e mi chiese di passargli il cacciavite grosso che c’era posato per terra dietro di me.
    
    Mi girai lo raccolsi e glielo porsi. Dal suo sguardo eccitato pensai che forse la richiesta era stata solo una scusa per farmi piegare e guardarmi il sedere. Mi resi conto che con quel movimento dovevo avergli offerto una ...
    ... visione che lasciava ben poco all’immaginazione. I mini short erano risaliti risucchiati nel solco delle natiche scoprendo il sedere e mostrando palesemente il tanga.
    
    Mauro prese il cacciavite che gli porgevo lo posò sopra al motore. “Ti và un caffè ?”chiese
    
    Mi accompagnò in un angolino vicino all’ufficio dove era posizionata una macchina per il caffè espresso.
    
    Nel farlo mi posò una mano sulla parte finale della schiena e nel ritirarla mi accarezzò leggermente le natiche.
    
    Preparò il caffé, me lo porse e scusandosi si allontanò verso il locale dove avevo visto entrare Antonio.
    
    Antonio –
    
    “Mio dio, avevi ragione, quel ragazzino è delizioso” esclamò Mauro con tono di voce un po’ troppo alta.
    
    Mentre entrava nell’ufficio.
    
    “Te l’avevo detto” risposi sorridendogli.
    
    “Ti invidio brutto bastardo, sembra davvero una bambina”
    
    “Parla a bassa voce, vedi di non rovinarmi tutto”
    
    “Si ma solo se poi mi racconti tutto”
    
    “Vedremo, tu però non fare lo stronzo”
    
    Tornammo da Andrea. Salutai Mauro e anche il piccolo lo salutò baciandolo due volte sulle guance.
    
    Mauro sembrava pronto a dire qualcosa ma alla fine ci ripensò e replicò il saluto.
    
    Montammo sulla moto e ci dirigemmo verso casa.
    
    - Andrea
    
    Antonio mi portò a casa sua, un appartamento al terzo piano di una bella palazzina recentemente ristrutturata..
    
    Avevo avvertito mia madre che non sarei tornato per pranzo.
    
    Salendo le scale incrociammo alcuni condomini che Antonio salutò senza il minimo ...
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