Asparagina di Primavera / 4 - Gran finale
Data: 13/12/2019,
Categorie:
Etero
Autore: King David, Fonte: EroticiRacconti
... bocca. Un lembo di stoffa, ma completamente gelato, ghiacciato. Un gusto appena percettibile, forse di melone, profumato, floreale. Un pezzo di stoffa congelato. Un sorbetto di seta. Una trovata di nouvelle cousine.
Non fosse che intorno a quel lembo di stoffa avverto ancora della carne. Delle natiche. Si, decisamente un culo. Invenzione culinaria in tutti i sensi. Invaghito comincio a succhiare quel filo di seta o di raso – un tanga o poco più – congelato. È buono. È dissetante. Fino a quando la mia lingua non perde di sensibilità. Fino a quando il tanga comincia a sciogliersi, e con quello anche il pube che lo indossa. Che comincia a muoversi, leggero, etereo. E dietro il lembo di stoffa comincia a fare capolino una vagina, un perineo, un ano. Ma non sono i soliti. Più depilati, puliti, più delicati. E identici – delicati - sono i sospiri che sento uscire dalla donna seduta sopra di me. Sibili glaciali, rumore bianco. Il suo piccolo ano si apre e si stringe sulla mia bocca, e i suoi sospiri sono sempre più frequenti. La mia lingua non sente più niente, e forse proprio per quello la ragazza apprezza.
- Non sei tu, vero? – chiedo
Mi risponde una voce fuori campo.
- Lei è Inge. È minuta
Ecco, lei è Inge, quella del campanello. Ed è minuta.
- Parla poco francese. Parla poco in generale. Viene dalla Finlandia.
- Ah
- E puoi farla venire, se vuoi
Stephanie non fa quasi in tempo a finire la frase che Inge la asseconda, come se avesse prima aspettato il ...
... permesso. Viene tutta. Viene sfiatando come un laser. Un orgasmo lungo e sottile. Un orgasmo malinconico ma stellare. Non saprei chiederglielo in finlandese ma credo sia un orgasmo sia anale che vaginale, sublimato dal cervello. Direi un’aurora boreale che parte dalla punta della sua testa ed esce dai buchi del suo basso ventre. Dai suoi buchi bianchi. Poco dopo si gira verso di me strisciando, e mi bacia in bocca. Ha un sapore leggero. Una bocca piccola con le labbra sottili. Sono sicuro che ha anche gli occhi tristi, verdi chiari o grigi. Ma questo è un dettaglio che nessuno potrà verificare, e sia io che i lettori dovranno immaginare. ‘Grazie’ mi dice, in un francese impreciso. Una ragazza minuta finlandese ha provato piacere grazie alla mia lingua congelata. Mi sento stoico ed orgoglioso. Mi sento un alpino vittorioso.
Peccato che il mio cazzo rimanga impalato in attesa di ricevere anche lui il suo momento di gloria. Credo Stephanie se ne sia accorta. Si avvicina. Sento la sua mano che lo stringe, e lo masturba. È la sua mano senza dubbio, la sua mano con la presa forte e nodosa. Ma anche in questo caso, subito si stacca.
- Era solo per non farti perdere la condizione – mi dice – ne avrai bisogno, ora
Suona come una minaccia. E forse lo è. Perché poco dopo Stephanie mi infila il pene in un preservativo.
- Perché?
- Perché si fa così quando non si conosce
Sento che si apre di nuovo la porta. Sento sussurrare. Poco dopo qualcuno che sale sul letto. Che sale ...