1. Asparagina di Primavera / 4 - Gran finale


    Data: 13/12/2019, Categorie: Etero Autore: King David, Fonte: EroticiRacconti

    No, non mi ero dimenticato del campanello. E purtroppo, o per fortuna, nemmeno lei. Tutto succede circa mezz’ora dopo la terza puntata. Almeno, questo è il tempo da me stimato, avendo ormai perso l’uso dell’orologio - dei polsi e delle braccia - e della vista. Mi mancano tutti i riferimenti spazio-temporali. L’unico perimetro è il piacere, che da piccolo uomo ho sempre pensato fosse un insieme finito di atti, combinabili a piacimento, ma limitati; fino a questa domenica di primavera.
    
    Ecco, dopo circa mezz’ora sento riaprire la porta. Passi leggeri. Qualcuno sale sopra di me, e mi bacia. È lei. È il suo modo di baciare. Un bacio profondo e fraterno. Nella bocca sa di caffè.
    
    - Sei tornata
    
    - Si, sono tornata. Dimmi che hai ancora fame
    
    - Perché, vuoi riprendere il gioco?
    
    Lei ride. Sento che alla bocca mi si avvicina qualcosa.
    
    - Prosciutto. Crudo, direi
    
    - Poi?
    
    - Avvolto intorno ad un pezzo di sedano, o finocchio
    
    - Sedano. E?
    
    - C’è qualcosa di dolce e piccante
    
    - Ecco, cosa è?
    
    Mastico. I semi hanno un sapore inconfondibile
    
    - Mostarda?
    
    - Che sensibilità. Ma solo mostarda?
    
    - Si
    
    - Continua a mangiare
    
    Continuo a masticare quel sedano che mi entra in bocca poco alla volta.
    
    - Ora tira un po’ coi denti – mi fa – e mastica
    
    Eseguo.
    
    - E quindi? Di cosa sa ancora?
    
    Del sedano non c’è più traccia. Però percepisco un'altra pietanza, inconfondibile, un altro sapore, ancora più inconfondibile. Un anello morbido, contrattile. Difficile ...
    ... da mordere. Si lappa, si succhia, quell’anello. L’orifizio magico, immaginifico, il centro del volgare e del sublime.
    
    - Ma questo…
    
    Lei ride
    
    - Ma tu sei completamente matta
    
    La leggera peluria, qualche fibra residua di sedano, che entra nella mia bocca insieme al sapore del suo piacere appena acceso, e delle sue ultime ore di vita e di desiderio. Ansima, si lascia trastullare un po’ dalla mia lingua. Il mio cazzo che sembrava non ne volesse più sapere, si rizza d’improvviso come un sedano. Ma che dico, come un albero maestro. Però dura troppo poco, perché lei si stacca, si rialza, senza avviso, un sempre più sottile e fragile filo di saliva tra la mia bocca e il suo ano, fino a che sulla mia bocca non rimane più niente di quella donna, che da amica è diventata infinita.
    
    - Dove vai? Cosa credi di fare?
    
    Lei ride
    
    - Non preoccuparti, ora arriva il gran finale – mi fa
    
    - Perché? Deve finire per forza?
    
    - Tutto finisce, altrimenti non ce lo potremmo mai ricordare
    
    Ma allora non è infinita, penso. È saggia e diabolica.
    
    - Non so se ho voglia di filosofeggiare, adesso
    
    - E di cosa hai voglia – chiede lei
    
    - Di scopare
    
    - Di scoparmi
    
    - Si
    
    - Ah
    
    - È possibile?
    
    - Lo farai, ma prima, come nei pranzi matrimoniali, tra una portata e l’altra c’è il sorbetto
    
    - Il sorbetto
    
    - Si
    
    Mi preparo, ammesso che in questa cosa in cui sono coinvolto ci si possa preparare. Sento ancora qualcuno salire sul letto. Qualcosa si avvicina di nuovo alla mia ...
«1234...7»