1. Finalmente la cognata...


    Data: 12/12/2019, Categorie: Etero Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69

    ... letto.
    
    Controllai.
    
    “Devo prendere i cacciavite e la pinza” dissi, “torno subito”.
    
    Tornai. Lei stava cucinando.
    
    Vidi all’interno dell’armadio un Dildo, quelli col vibro sul clitoride.
    
    “Ma cazzo prima non ci stava , ne sono certo, lo avrei notato.”
    
    Riparai l’anta ed andai in cucina, nel passare in cucina ci stava un piccolo stendino con appese ad asciugare una fila di mutandine, tutte sexy...
    
    Mi si rizzò l’uccello pensando cosa provavano ogni volta quei piccoli pezzi di stoffa nello stare a contatto con la figa della cognatina, mi veniva la bava alla bocca.
    
    Cosa avrei dato per slinguarmela e bermi il suo succo.
    
    Sono mmolto goloso del nettare femminile.
    
    Mi vide che mi ero imbambolato davanti a quella estensione di “copri meraviglia”.
    
    Con sguardo malizioso e vocina da troia mi disse
    
    “mi devo cambiare spesso, purtroppo mi si bagna tanto” rise e tornò a girare il minestrone.
    
    Scappai..
    
    Il giorno dopo di primo pomeriggio casualmente ci trovammo in ascensore assieme. Due chiacchiere e poi ci salutammo come niente fosse.
    
    Dopo quel favoloso pompino non successe più nulla ma vedevo che continuava a stuzzicarmi in vario modo.
    
    Il vibro trovato nel armadio stava a significare che si doveva soddisfare da sola, le mutandine ostentatamente esposte...
    
    Ovviamente gli equilibri erano delicati.
    
    Quello stesso pomeriggio, dopo circa mezz’ora, mi chiamò al telefono.
    
    “ Ti prego scendi, mi è successa una cosa, dai aiutami, oddio mi ...
    ... vergogno.”
    
    “Ma cosa ? Non ho capito nulla”
    
    “Scendi, usa la chiave”
    
    Avevamo entrambi la chiave di riserva delle rispettive abitazioni, per precauzione.
    
    Scesi ed aprii, la senti vociare dalla camera da letto.
    
    Stava sdraiata sul letto col vibratore accanto.
    
    Dalla fica usciva un lembo di stoffa nera.
    
    Erano un paio di mutandine che si era ficcate dentro, in fondo alla fica.
    
    “ Non riesco più ad estrarle, mi fa male, non escono più” Ovviamente stava facendo la scena (era stata anche una valente attrice di teatro da giovane).
    
    Dovevo stare al gioco.
    
    Mi agitai cercai di rendere la situazione più grave di quello che era.
    
    Entrambi eravamo entrati perfettamente nella parte.
    
    Le dissi “provo con questo metodo, tu stai ferma, se senti male dillo subito”.
    
    Mi avvicinai a quella irresistibile fonte di piacere.
    
    Misi le mani sotto il suo corpicino e lo tirai a me.
    
    Avevo la sua fica ad un centimetro dalla mia bocca.
    
    L’odore di sesso che emanava era esaltante.
    
    Aveva usato il vibro ed era tutta fradicia.
    
    “Troia, cagna, puttana, pompinara” erano le uniche parole che tenevano impegnati i miei neuroni.
    
    Chiusi tra le mie labbra quel lembo di tessuto, la mutandina di pizzo, che usciva dalla fica.
    
    Avevo il suo sapore in bocca e le mie labbra erano incollate alla sua fica.
    
    Piano piano risucchiavo in bocca quell’indumento, zuppo, pregno di nettare di quella puttanella.
    
    Il cazzo si può immaginare in che stato fosse.
    
    Con lentezza estenuante succhiavo quel ...