Finalmente la cognata...
Data: 12/12/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
... si mise le mani negli slip, con quel gesto di “arrieggiare “ le mutandine.
Era come se mi invitasse ad esplorarle la fica.
Perlomeno era la mia visione distorta delle cose, del tutto modellata sul desiderio di lei.
La vita continuava tra alti e bassi ma con un costante desiderio, un tarlo che mi occupava la mente.
Intanto il tempo pasava.
Una sera andammo fuori a cena in un bel ristorante con giardino. In quell’occasione io guidavo pertanto mi astenni dal bere a tavola. Gli altri 3 invece si diedero alla degustazione. La mia signora aveva pure fatto dei corsi ed era una perfetta intenditrice. Fatto sta che un po’ brilli ci si lasciava andare a qualche aneddoto, qualche battuta un po’ più spinta del normale. In quel clima goliardico notando che fuori stava tramontando decidemmo di uscire tutti e quattro.
Appena alzati lo Chef, che conoscevamo, chiamò la mia signora per farle assaggiare un qualcosa, il cognato goloso e curioso andò con lei.
Erano molto affiatati i due, se non avessi conosciuto la “frigidità” della mia compagna avrei avuto di che pensare.
Nel frattempo mia cognata dava chiari segni di “squilibrio”
Evidentemente aveva degustato un po’ troppo vino
Notai una panchina fuori in quello splendido giardino. Guardava verso l’orizzonte, riparata da una pergola in fiore.
Eravamo rimasti io e lei sulla panchina. La testa sua riversa all’indietro, come semi svenuta, affiancati a stretto contatto.
Un alito di vento ci mosse i ...
... capelli, il silenzio era complice.
Mi ritrovai la sua mano improvvisamente sul pacco.
A mano aperta massaggiava piano piano ma con costanza. Non poteva essere un “errore”.
Inequivocabilmente voleva sentire il cazzo.
“Eccolo qua”, infatti si destò all’istante.
Da quanto tempo desiderava quella manina delicata.
Visto che non desisteva e guardatomi intorno, essendo certo che nessuno potesse vederci, sbottonai veloce i pantaloni e lo resi disponibile a nuda pelle al tocco di lei.
Sempre con la testa riversa dietro e gli occhi chiusi,
sottovoce mormorava qualcosa di incomprensibile.
Afferrò l’asta e comincio un dolce lavorio. Mentre lo segava lentamente, data l’eccitazione del momento, il mio cazzo si bagnò un pochino.
Lei se ne accorse e con l’altra mano aperta la appoggiò in cima alla cappella. La muoveva piano piano con movimenti circolari, approfittando della lubrificazione in atto...
ll cazzo ovviamente stava per esplodere.
Un massaggio insperato e talmente desiderato che stavo per abbandonarmi dolcemente a quella libidinosa situazione.
Ma come in tutte le favole...ecco che sentimmo chiamare i nostri nomi dai rispettivi coniugi... Mi ricomposi, lei rimase li riversa come semisvenuta.
La caricammo in macchina e tornammo a casa.
Ci evitammo per alcuni giorni.
Una sera prima di cena sento il telefono, le due sorelle in chiacchierata libera.
Dopo un po’ mi viene chiesto di scendere da Claudia per uno dei soliti problemi con gli ...