Violagode, capitolo 9: il cliente
Data: 12/12/2019,
Categorie:
Etero
Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69
Sono in ritardo e correre sui tacchi non è facile. Sono tornata a Milano e sono stanchissima, la notte di venerdì devo aver dormito pochissimo, non ricordo fino a che ora abbiamo continuato a penetrarci il culo a vicenda col dildo e leccandoci le dolci fighe… basta! Ma cosa sto a pensare!
È lunedì e ho un importantissimo appuntamento di lavoro, la mia capa si è raccomandata cento volte: vestito elegante, massima professionalità. È la prima volta che vengo portata ad un incontro di presentazione con un potenziale nuovo cliente.
“Viola, sei in ritardo!” Mi sgrida appena entro in ufficio. “Dobbiamo partire immediatamente, non andare neanche nel tuo ufficio.”
Usciamo dall’edificio, c’è un taxi che aspetta.
Entriamo, lei comunica l’indirizzo e poi comincia con le raccomandazioni: “È un’azienda enorme, se ce la accaparriamo come cliente ci scappa una bella gratifica sia per te che per me.”
“Lo so bene.” Rispondo io.
“Ricorda: tu sei la specialista di prodotto, hai le palle per farlo – scusa il termine – e so che darai il massimo. Non parlare se non ti fanno domande dirette, però quando rispondi fallo in modo completo. Se hai dei dubbi guardami negli occhi e tamburella piano la mano sul tavolo: capirò che devo intervenire.”
“Ok, sono pronta.”
L’ascensore è grande, con una parete completamente a specchio. Rimaniamo in silenzio guardando noi stesse riflesse. La mia capa, avrà solo cinque o sei anni più di me, mostra i segni del tempo, soprattutto non ...
... capisco la sua scelta di tagliarsi i capelli corti e di non tingerli, cioè, il grigio le da un’aria saggia, ma anche vecchia. E il suo tailleur… marrone e così anonimo.
Eccomi invece: capelli voluminosi, trucco poco pesante ma femminile, una giacchetta blu su camicetta bianco latte, la gonna subito sopra al ginocchio, le gambe abbronzate e le decolté forse col tacco un po’ alto, ma come mi slanciano. Mi giro un po’ di fianco: complimenti Viola, hai un gran bel culo.
Le mie fantasie vengono interrotte dalla porta che si apre.
Nella grande sala riunioni io rimango principalmente in silenzio, schiena dritta, volto sereno, petto in fuori (sono forse troppo scollata?) mentre la mia superiore introduce le storia della nostra azienda e dei nostri prodotti. Solo a fine riunione mi viene passata la parola e cerco di essere il più professionale che posso nell’esporre le caratteristiche innovative ed i vantaggi della linea di prodotti che seguo. Davanti a me, dall’altra parte del grande tavolo nero lucido, ci sono quattro uomini (guarda un po’, tutti uomini…) che mi guardano, chi con occhi severi, chi con sguardo assente. Al termine poche domande alle quali rispondo prontamente. Non c’è stato bisogno dell’aiuto della mia superiore, sono molto fiera di me stessa.
La riunione è finita, la mia superiore consegna la proposta di contratto di fornitura, ci stringiamo le mani e veniamo riaccompagnate fuori dalla sala riunioni.
In ascensore rimaniamo in silenzio. Lei non parla e io ...