Storia di un cuckold (racconto)
Data: 29/11/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... apprezzava e reagiva. Dopo meno di un minuto avevo la cappella dura in gola. Facevo scorrere le labbra sull’asta con un ritmo lento e regolare, dato che la finzione della pulizia aveva ceduto il passo a un vero e proprio pompino. Quando Kevin mi mise la mano sulla testa e mi ficcò tutta l’asta in gola fino soffocarmi venni nei pantaloni senza neanche toccarmi. Fu una vera e propria epifania. Avevo trovato la mia dimensione di cuckold sottomesso e umiliato, ed ero felice.
«Basta così» mi bloccò Ursula. «Vedo che entrambi apprezzate e la cosa diverte anche me, ma quel cazzo è mio. Ora puliscimi la fica che ho voglia di ricominciare a scopare.»
Mi spostai dall’altro lato, con rimpianto perché avrei voluto farlo godere, e cominciai a ripulire la fica di moglie immaginando che quella sborra che ingoiavo mi fosse stata schizzata in bocca dal suo collega e bull.
Grazie alla mia lingua Ursula andò su di giri al punto che, a un certo punto, mi spinse via e si impalò sul cazzo ora durissimo di Kevin, duro grazie alla mia lingua, pensai non senza orgoglio, e iniziò una lunga cavalcata feroce.
Quella prima volta scoparono tutta la notte come animali in calore. Io dormii disteso per terra accanto al letto, ripulendoli ogni volta che me lo chiedevano.
Questo succedeva un anno fa.
Da quel momento in poi Ursula divenne a tutti gli effetti la donna di Kevin, sia in casa che fuori. In un paio di occasioni la scopò insieme a un suo amico, in un’altra le ruppe il culo, sempre ...
... insultandomi e chiamandomi frocio, cazzetto e coglione.
L’ultimo gradino della scala dell’umiliazione lo discesi qualche mese fa.
Dopo la monta, come al solito avevo ripulito il cazzo di Kevin prima di fare un bidet con la lingua anche a Ursula. Contrariamente al solito avevano bevuto entrambi tantissimo, anche se non faceva caldo. Avrei scoperto presto perché.
Lei si era messa in piedi nella doccia mentre io, in ginocchio, la ripulivo ingoiando la sborra del suo bull.
D’un tratto, alzando lo sguardo, vidi Ursula sorridere mentre cominciavo a sentire un calore umido sul collo e sulla schiena: Kevin mi stava pisciando addosso.
Quasi contemporaneamente, mia moglie mi pisciò a sua volta nella bocca, che era praticamente incollata alla fica. Il liquido mi finì in gola e io lo ingoiai. Sembrava non finire mai. Era aspra e caldissima.
«Bevi, coglione» mi ordinò lei. «Manda giù tutto.»
Entrambi scoppiarono a ridere e io venni nei pantaloni del pigiama fradici.
Mi impedirono di lavarmi e cambiarmi, per cui rimasi bagnato finché il pigiama non mi si asciugò addosso. Puzzavo come un bagno pubblico ed ero felice. Fu meraviglioso.
Diventare la loro latrina aggiunse un altro tassello al mio personale paradiso terrestre, tanto che arrivai a implorarli di pisciarmi addosso anche quando andammo al mare quell’estate. Fecero di meglio: sparsero la voce e alla fine ricevetti in faccia una decina di pisciate, compresa quella di una ragazza diciottenne che aveva perso la ...