Padroni e schiave cap. 1
Data: 26/11/2019,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... ma ora lasciamo perdere Viktor, abbiamo qui queste tre belle manze, con quale vuoi cominciare? – Finalmente anche Giulio guardò verso le donne allineate di fronte a lui, che trepidanti attendevano silenziose cercando di rimanere ferme sugli alti tacchi. – Niente male, tutte e tre. Te ne sei già fatta qualcuna? – – La rossa con il laccetto giallo si chiama Corinne, la bionda inanellata con il laccetto verde si chiama Beatrice. Me le sono fatte, mentre quella con il laccetto rosso si chiama Sara ed è la prima volta che la vedo. Ti consiglio Corinne, è stupenda. – – E tu? – – Prenderò Sara che per me è una novità, ma non lascerò Beatrice senza far niente, o ne vuoi due tu? – – No, no, – declinò Giulio, – alla mia età una alla volta. – Marco sorrise, il suo amico poteva farsele tutte e tre entrando ed uscendo da un buco e passando all’altro senza problemi, ma gli piaceva fare il modesto. I due uomini si misero in piedi e Anna e Giulia si avvicinarono ai Padroni aiutandoli a spogliarsi.
Marco si mosse verso le donne in attesa. Il Master mise le mani sulle enormi tette di Sara e le strizzò ruvido e dolce allo stesso tempo, poi si chinò su di lei che era, nonostante i tacchi, leggermente più bassa e la morse sul collo. Le mani intanto navigavano in tutta quell’abbondanza, accarezzavano e strizzavano. Sara cercava di rimanere ferma, le cosce leggermente divaricate e i polsi sempre uniti dietro la schiena, ma gemeva ed ansimava, era calda e eccitata, bollente e non vedeva l’ora ...
... che quell’uomo prestante e possente la prendesse. Sentiva quelle mani forti rovistarla e palparla con padronanza, il petto si gonfiava sempre più, i capezzoli bruni e grossi svettavano su quelle dolci e immense montagnole, finalmente una mano arrivò tra le cosce, due stupendi prosciuttoni soffici e morbidi, ma in quel momento tesi e anelanti, poi la fessura, grande e soffice e piena di umori che sgorgavano e colavano tra le cosce. Lui strizzò e lei gemette e grugnì, poi la fece piegare e passò dietro di lei che ora appoggiava le mani su un mobiletto. La pelle, ben curata e nutrita con costose creme, diventò d’oca. Non osava parlare, ma aprì ancora di più le gambe invitandolo a fotterla. E Marco entrò dentro di lei come un siluro, la caverna era accogliente e liquida, il cazzò entrò come un razzo e la riempì. La troia sospirò felice muggendo.
Giulio era più calmo e compassato. Rimase seduto in poltrona e fece cenno a Corinne di mettersi a quattro zampe. Giulio indossava una maglietta nera e niente altro, il cazzo, bello lungo ciondolava tra le gambe. Fece cenno alla sua troia di gattonare verso di lui. Era una bella manza, un bel corpo, tenero, ma atletico, aveva anche un bel viso e si muoveva come una pantera. Corinne sapeva cosa lui voleva e glielo prese tra le labbra. Il cazzo guizzò e comincio ad irrigidirsi. Lei lo prese in bocca e divenne duro. Gustoso, lungo, grosso, duro. Tenerlo in bocca dava piacere, ma Corinne non sarebbe mai riuscita ad ingoiarlo tutto. Lui la ...