Padroni e schiave cap. 1
Data: 26/11/2019,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
Nel bel palazzetto, situato in una delle zone più prestigiose della città, erano attese tre coppie. Matteo era vestito da maggiordomo, Anna da governante. Quando sentirono il campanello squillare andarono alla porta entrambi. Aprirono il cancelletto ed il portoncino e videro la coppia, alla luce dei lampioncini, percorrere il vialetto e salire le scale che portava al portoncino. La prima coppia. La scena si ripeté a distanza di circa cinque minuti altre due volte. La prima era una coppia matura, lui Paolo, un signore distinto e lei Sara, una signora morbida, pesante con due grandi tette. Parlò Anna, – buonasera, sapete già, dalle mail intercorse, come funziona, la signora viene con me e lei, – rivolgendosi all’uomo – va con Matteo. – Anna fu formale, rispettosa, ma non servizievole, quelli non erano padroni. I due annuirono e seguirono i rispettivi anfitrioni. L’ingresso dava su un salone, di fronte a loro, e, ai lati, su due corridoi, uno a destra ed uno a sinistra. Matteo seguito da Paolo andò verso destra. Matteo aprì una porta e fece entrare Paolo in un salottino. Dentro il salottino c’era Giulia che attendeva gli ospiti. – Si spogli signore per cortesia – disse Giulia mentre Matteo chiudeva la porta e ritornava per dove era venuto. Paolo era imbarazzato, ma non discusse, come detto, era già tutto concordato. La biondina che gli stava di fronte, vestita severamente da cameriera, una trentenne minuta e graziosa, che invece non mostrava nessun imbarazzo, doveva essere ...
... abituata ad eventi simili pensò Paolo, ed era così. Paolo, era alto ed in sovrappeso, ma tutto sommato ben tenuto, era depilato e esitò quando si levò le mutande. Giulia non disse niente, si limitò a guardarlo e lui finì di spogliarsi. L’attrezzo era normale e moscio. Paolo arrossì e rimase in piedi. Giulia si avvicinò e con modi esperti ingabbiò il cazzo dell’uomo, con tocchi decisi e professionali e poi gli disse che poteva accomodarsi in una delle poltroncine del salottino. Poi gli mise un laccetto rosso al collo, di cuoio. Sedendosi Paolo andò ad accavallare le gambe, ma – per cortesia, non accavalli le gambe, se vuole le può tenere chiuse, ma non accavallate. – Lo rimproverò velatamente Giulia. Anche Anna portò Sara in una stanza dell’altro corridoio. Qui c’era Flavia ad attendere le donne. Flavia era moretta e minuta come Giulia, ma molto più giovane. Una ventenne, fidanzata di Matteo, si fa per dire, perché il loro padrone praticamente non permetteva loro di avere rapporti sessuali, solo quando lo voleva lui e sotto i suoi occhi. Sara si spogliò con più disinvoltura del marito, rimanendo in intimo: scarpe, autoreggenti, mutandine e reggiseno. Era una mora, matronale, non molto alta, abbondante, con cosce importanti e con due tette enormi. Anche a lei fu messo un collare rosso. Matteo era un ventenne, moro, alto, bello, longilineo, dinoccolato, completamente sottomesso al suo Padrone, Anna era invece una cinquantenne, bionda, minuta, anche lei e pure lei totalmente ...