1. I primi passi di una golosa - 09 l'amore


    Data: 23/11/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69

    ... sviluppato una certa sensibilità per i rumori. Doveva essere una donna pensai. Ora sentivo che mi stava girando attorno. Sentivo il suo sguardo su di me. Non diceva nulla. Mi inquietai un pò. Dal nulla mi arrivò uno schiaffone in viso che mi scosse. Una mano mi afferrò per i capelli mi ritrasse la testa. Tirando indietro la testa rimasi con la bocca aperta. Lei ci sputo dentro, dicendomi “Puttana”.
    
    Non sapevo che pensare. Mi trascinò a terra, cercò di soffocarmi con culo e fica sopra la faccia. Mi schiaffeggiava la fica. Sentivo dolore. Non finiva di insultarmi, di maltrattarmi. Una furia. Mentre ci dimenavamo, io cercando di difendermi, perché stava diventando un gioco poco piacevole, mi si allento la benda dagli occhi. Vidi in volto quella furia.
    
    Capii immediatamente dai tratti del corpo che si trattava della ragazza che usai qualche settimana prima. Quella bendata che fistai col braccio in culo. Avevo imparato ad aprire le false manette che si usano per i giochi. Mi slegai e saltai al collo a quella Iena. Era diventata una lotta. Una sequela di insulti usciva dalla bocca di entrambe, anche sconnessi e senza senso, stavamo lottando. La sentii piangere. Non stavamo lottando una contro l’altra ma ognuna contro se stessa. Ad un certo punto presi il suo viso nelle mie mani, lo strinsi forte e cominciai a baciarla. Sentivo le lacrime salate che le solcavano il ...
    ... viso. Le leccavo, come leccare le ferite ad un cucciolo. Non mi accorsi che pure io stavo piangendo. Ci trovammo improvvisamente a leccarci le lacrime una dell’altra. Ci guardavamo dritte negli occhi, occhi in lacrime. Cominciammo a baciarci sulle labbra, dei baci non sensuali, non erotici, dei baci d’amore. Presi il suo viso tra le mani lo guardai e sentii una vampata di vibrazioni che scuotevano il mio corpo. Capii che cos’è l’Amore. Mi sembrava che la nostra battaglia precedente durasse da millenni. Ora, in quel istante ci eravamo riconosciute. Sentivo forte infatti lo stesso sentimento presente in Lei.
    
    Ci stringemmo forte, baci dolci, carezze, baci. Il sesso non era più l’obiettivo. I nostri corpi ballavano da soli, le mani andavano sapientemente per conto loro. Non si trattava più di orgasmi ma di un sentimento, una vibrazione che ci aveva fuse una nell’altra. Si, ci leccammo ovunque, bevemmo i nostri succhi, la nostra saliva ma in un atmosfera di serenità e pace mai provata.
    
    “Ne hai dovuti ingoiare di Cazzi per capire che sei Lesbica”. Se ne usci con questa frase, specchiandosi nei miei occhi. Piansi. Mi bacio teneramente e mi strinse a se.
    
    “Da quanto ti aspettavo” disse.
    
    Bussarono, era zia Morena. “Ragazze tutto bene?”
    
    “Grazie Zia”, dicemmo in coro.
    
    Guardai Lei sbigottita. Non feci in tempo a formulare una domanda.
    
    “Puttana” mi disse e mi baciò. 
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